
Campionati Europei di Equitazione di Lavoro all’Haras de Gesmeray.

Tradizione, cultura e complicità tra uomo e cavallo in scena al Haras de Gesmeray.
La Francia ospita, fino al 12 ottobre, i Campionati Europei di Equitazione di Lavoro presso l’Haras de Gesmeray a Vendres (dipartimento dell’Hérault). L’evento, organizzato sotto l’egida della Fédération Internationale de Tourisme Équestre (FITE), riunisce circa quaranta cavalieri e cavalli provenienti da Francia, Italia e Svizzera.
Un’equitazione dalle radici antiche.
Dimenticate i jodhpur bianchi, le giacche da concorso e l’eleganza formale dei rettangoli di dressage: qui i cavalieri scendono in campo con abiti tradizionali, camicie colorate e stivali da lavoro, fedeli allo spirito rurale di questa disciplina.
I protagonisti equini, a loro volta, non sono i soliti campioni del salto ostacoli, ma cavalli abituati a lavorare tra i bovini, versatili, agili e profondamente legati al loro cavaliere.
L’equitazione di lavoro celebra e tramanda le abilità necessarie per la conduzione e la selezione del bestiame — un’arte praticata da secoli in Europa, Asia e nelle Americhe. Oltre alla dimensione sportiva, questi campionati europei vogliono preservare un patrimonio culturale equestre che unisce tradizione, tecnica e armonia tra uomo e animale.
Le prove in programma
Fino a domenica, il pubblico potrà assistere alle diverse prove riservate alle tre categorie in gara: Juniores (14-18 anni), Giovani cavalieri (16-21 anni) e Seniores (oltre i 21 anni).
La competizione si apre con la prova di dressage, dove ogni binomio esegue un programma che riproduce movimenti tipici del lavoro con il bestiame: pivots, spostamenti laterali, cerchi al galoppo, variazioni di velocità e ampiezza. I giudici assegnano voti da 0 (non eseguito) a 10 (perfetto). Per le categorie superiori, la difficoltà aumenta: la ripresa deve essere eseguita con le redini in una sola mano.
Il venerdì e sabato sono dedicati alle prove di maniabilità: una tecnica e una cronometrata. I cavalieri affrontano un percorso che simula le difficoltà di una giornata di lavoro: aprire un cancello a cavallo, sollevare o depositare un oggetto, attraversare una passerella. Ogni esercizio deve essere completato con fluidità e precisione, e ogni errore comporta penalità.
Infine, la prova regina: il tri del bestiame. In un’arena popolata di mucche, i concorrenti devono isolare un capo specifico scelto dal giudice e mantenerlo separato dal resto del gruppo per almeno 15 secondi, senza che il branco si disperda. È un momento che richiede calma, connessione e fiducia assoluta tra cavallo e cavaliere.
Il punteggio finale viene calcolato sommando i risultati delle tre prove.
La Francia difende il titolo
Campione in carica sia individualmente che a squadre in tutte le categorie, il team francese punta a confermare la propria supremazia davanti al pubblico di casa. Un’occasione per celebrare, ancora una volta, una disciplina che unisce sport, cultura e passione per i cavalli
Fédération Française d’Équitation
Image d’archive, Anais Houdelier aux championnats de France en 2024.
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