La memoria dell’acqua.

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Carlo Naldi acqua e cavallo

Acqua. L’argomento del quale parleremo in questo articolo sarà certamente divisivo però vale la pena affrontarlo perché potrebbe interessare a più di una persona.

Iniziamo presentando il personaggio che è stato oggetto dell’intervista. Si chiama Claudio Naldi e già la sua vita meriterebbe un articolo a parte. Nasce a Cinigiano, in provincia di Grosseto, sul Monte Amiata, terra che ha dato vita a molti fantini del Palio di Siena. Suo padre, Imolo, non si è sottratto a questo destino e monta 8 volte il Palio pur non vincendolo mai con il nome di Falchetto. L’ultima volta che scende sul tufo è nel 1957, l’anno prima della nascita di Claudio.

Carlo Naldi 1

Meglio ha fatto lo zio materno di Claudio, Antonio Giorgi, detto Baino, che in 5 anni monta 11 volte vincendo nell’agosto del 1970 per la Contrada della Selva.

Claudio cresce in mezzo ai cavalli, e non poteva essere altrimenti, anche perché nel 1967 il padre si trasferisce a Castelfalfi per lavoro e si porta dietro la famiglia. Cura la scuderia di cavalli Avelignesi utilizzati per le passeggiate dalla famiglia Benelli. Da qui in poi, e per molti anni, Claudio avrà molto spesso un cavallo tra le sue gambe.

Si diploma e solo dopo inizia a dedicarsi alle corse a pelo nella provincia senese. L’intento è quello di seguire le orme del padre e dello zio per arrivare in Piazza del Campo. La determinazione e la cocciutaggine non mancano a questo ragazzo (è maremmano!) che riesce nel suo intento e il debutto paliesco avviene il 16 agosto 1987 con Galleggiante, un cavallo che ha acquistato in Sardegna. Il suo nome di battaglia? Imolino!

Nel ’90 e ’94 altre due partecipazioni senza esito e per Claudio si chiude il capitolo Palio.

Carlo Naldi vince con Golden Real

Nel frattempo, però, aveva anche staccato la patente da Gentleman Rider per poter montare negli ippodromi e a casa sua (ha formato la sua famiglia a San Vivaldo, nella splendida campagna collinare incastonata tra le provincie di Firenze, Siena e Pisa) ha realizzato una pista d’allenamento di 1.200 metri. Defence Call e Goldean Real il nome di un paio di cavalli con i quali si è tolto delle belle soddisfazioni negli ippodromi toscani e non solo.

Claudio Naldi ha un’altra cosa che lo caratterizza molto: la curiosità. Nella prima metà degli anni ’80 (quando per mantenersi lavora anche come rappresentante) si avvicina all’omeopatia veterinaria entra in contatto con una ditta di Lecco che utilizza queste terapie sulle mucche da latte e altri animali da reddito. Conoscendo Claudio, ne estendono l’uso anche ai cavalli. I rimedi omeopatici vanno a coprire quelle carenze frequenziali senza che possa esserci alcun rischio di incorrere in problemi legati al doping, una cosa molto importante per i cavalli da corsa.

Le sperimentazioni di Claudio proseguono e a un certo punto si trova a interagire con l’acqua. Immette delle frequenze in acqua che poi somministra ai cavalli e a sé stesso e nota che ci sono dei miglioramenti sullo stato di salute. Rimane stupito dai risultati ma, al tempo stesso, non sa come relazionarsi con questi fenomeni fino a che non viene a conoscenza di uno scienziato giapponese, Masaru Emoto, e dei suoi studi sulla cristallizzazione dell’acqua, prima e dopo aver fornito un’informazione, una frequenza, all’acqua.

In pratica scopre l’acqua informata senza sapere che è acqua informata.

La cosa forse più complicata da comprendere è proprio la forma con la quale si danno le informazioni all’acqua: la parola, la musica, la scrittura. L’importante è che si rispetti la teoria del simile, già principio fondamentale dell’omeopatia.

Quindi, per esempio, nel caso di un’infezione, la frequenza, l’informazione, deve riportare all’infezione stessa.

Claudio approfondisce sempre di più e oggi riesce a dare all’acqua una frequenza tale da poter equilibrare qualsiasi carenza. Questo processo ha richiesto 30 anni di esperienze per giungere allo stato attuale di conoscenza ma riesce a ottenere risultati positivi sia sugli animali e sia sugli umani.

Come è facile comprendere la diffidenza che incontra è molta. Sembra, infatti, di entrare un po’ in un mondo magico anche perché non esiste alcuna prova scientifica della validità di queste teorie, così com’è per l’omeopatia.

In pratica, hai fiducia e ci credi? La usi e ottieni i risultati. Non ci credi? Continua con la medicina tradizionale.

Claudio propone forme di collaborazione ad alcuni veterinari che conosce e che sono legati al mondo dell’ippica ma quello che ottiene in risposta sono solo prese in giro, spesso umilianti.

Non riuscendo a trovare una corrispondenza nel mondo dell’ippica, decide di cambiare strada. Sono ormai una decina d’anni che ha acquisito la qualifica di operatore olistico con la quale è autorizzato per legge a poter somministrare l’acqua informata alle persone e i suoi clienti sono in continuo aumento e deve spesso spostarsi nel nord Italia per accontentare tutti. Non solo, ma i suoi clienti chiedono di poterla somministrare anche ai loro animali da compagnia.

Il suo rammarico è di non esser riuscito a far credere in questa forma di cura chi segue i cavalli: lui per anni ha acquistato per poche centinaia di euro soggetti che incorrevano frequentemente nelle emorragie, trattandoli con l’acqua informata per portarli, in seguito, alla vittoria e con lui in sella, una doppia soddisfazione!

L’acqua è l’elemento essenziale per la terra e per ciascuno di noi. Gli organismi viventi sono costituiti per il 60 – 70% di acqua: è possibile che l’acqua che ci compone abbia una memoria di com’era quando il nostro corpo stava bene?

Chiedetelo a Claudio Naldi, lui vi saprà rispondere.

Enrico Querci

foto Enrico Querci

© Riproduzione riservata.

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