
Erba medica nella dieta del cavallo: quello che c’è da sapere

Quando si parla di alimentazione equina, l’erba medica è spesso al centro di discussioni tra proprietari, allevatori e appassionati. È davvero utile? Quando va somministrata? A chi fa bene e in quali quantità? A rispondere a queste e altre domande è la veterinaria Monica Carraro di Equiplanet, protagonista dell’ultimo episodio del podcast Kiss & Cry disponibile su Spotify.
Cos’è l’erba medica e come riconoscerla
L’erba medica è una leguminosa foraggera nota per il suo alto contenuto proteico, per la ricchezza di calcio e per l’elevata appetibilità. A differenza del fieno comune, si presenta di colore più verde, è molto fogliosa, con foglie ovali e piccoli fiori violacei (se raccolta tardivamente). Al tatto risulta più morbida nelle foglie, ma può avere gambi più duri. L’odore? Decisamente più dolce e intenso rispetto a quello del fieno di graminacee.
I benefici dell’erba medica per i cavalli
La dottoressa Carraro ci ha spiegato che l’erba medica è utile in molte situazioni e per diverse tipologie di cavalli:
- Puledri in crescita: per il loro fabbisogno proteico e di calcio, può costituire fino al 30% del foraggio totale.
- Fattrici in gravidanza o lattazione: durante queste fasi i bisogni nutrizionali aumentano e l’erba medica può rappresentare un valido supporto.
- Cavalli sportivi: grazie all’alto contenuto proteico, contribuisce allo sviluppo e al mantenimento della massa muscolare.
- Cavalli inappetenti: la sua palatabilità aiuta a stimolare l’appetito anche nei soggetti più difficili.
- Cavalli che soffrono di gastrite o ulcere gastriche: non meno importante è l’effetto tampone sull’apparato gastrico poiché l’erba medica contiene antiacidi naturali, che la rendono particolarmente digeribile.
Come inserire l’erba medica nella dieta del cavallo
L’erba medica non va mai introdotta bruscamente. Come ogni alimento nella dieta del cavallo, va somministrata gradualmente, iniziando con un 10% del totale di foraggio e aumentando nel tempo, fino a un massimo del 30-40% in base al soggetto e alle esigenze nutrizionali.
Un altro punto chiave riguarda la somministrazione distribuita: è fondamentale che l’erba medica venga mescolata uniformemente alla razione giornaliera, evitando di darla tutta in un unico pasto (ad esempio solo la sera).

Formati disponibili: fieno o pellet?
L’erba medica può essere somministrata al cavallo sia sotto forma di fieno (in fibra lunga), sia sotto forma di pellet.
- Erba medica in fieno: è il formato più naturale e permette al cavallo di masticare a lungo, stimolando la produzione di saliva e contribuendo alla salute dell’apparato digerente.
- Erba medica in pellet: è una forma più concentrata e standardizzata, utile soprattutto quando si ha bisogno di conoscere con precisione l’apporto nutrizionale. È ideale, ad esempio, per integrare una razione povera di proteine o per cavalli che hanno difficoltà a masticare il fieno.
In entrambi i casi, è fondamentale leggere bene l’etichetta (se si tratta di pellet) o far analizzare il foraggio (nel caso del fieno) per bilanciare correttamente la dieta.
Sfatiamo un mito: l’erba medica causa laminite?
Uno dei falsi miti più diffusi è che l’erba medica provochi laminite. In realtà, come spiega Monica Carraro, non è l’erba medica in sé a essere pericolosa, ma un eccesso energetico nella dieta, soprattutto in cavalli obesi o predisposti. Proprio come nel caso dell’alimentazione umana, è la quantità a fare la differenza: un gelato ogni tanto non fa male, ma se diventa un’abitudine quotidiana può diventare un problema. Lo stesso vale per l’erba medica.
L’erba medica è un ingrediente prezioso nella dieta del cavallo, ma come ogni alimento va dosata con criterio, in base alle esigenze individuali e al tipo di attività svolta. Inserita nella giusta percentuale e in modo graduale, può contribuire in modo significativo al benessere generale dell’animale.
Scopri di più ascoltando l’intervista completa alla Dott.ssa Monica Carraro nel nuovo episodio del podcast Kiss & Cry su Spotify, prodotto da Horseshowjumping.tv.
A cura di Alessandra Ceserani
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