Eva Rosenthal: “La mente è la chiave del successo per ogni cavaliere”
HSJ inaugura una nuova rubrica dedicata alla preparazione psicologica degli atleti con la campionessa, istruttrice federale e mental coach
HorseShowJumping.tv apre una nuova rubrica dedicata al mental coaching, curata da Eva Rosenthal, campionessa sportiva, istruttrice federale e mental coach. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la community sull’importanza della preparazione mentale di atleti, cavalieri, istruttori e tecnici, un aspetto spesso trascurato ma fondamentale per affrontare la competizione con equilibrio e consapevolezza.
Una passione nata per caso
Eva Rosenthal vanta diverse partecipazioni a Campionati Europei, molte vittorie agli Italiani e una partecipazione ai Mondiali di Aachen nel 2006. Cinquanta le medaglie vinte in totale in due discipline, ma abbiamo voluto chiederle com’è iniziata la sua passione per questi splendidi animali e per questo sport.
“Avevo nove anni, ero in vacanza in Slovenia e non avevo mai visto un cavallo in vita mia. Mi dissero di salire e andare. All’inizio avevo paura, piangevo, ma dopo pochi giorni mi sono divertita e a fine settimana non volevo più tornare a casa.”
Da quella prima esperienza è iniziato un percorso di dedizione totale.
“A dodici anni ho iniziato ad andare in Portogallo, dove ho conosciuto i cavalli lusitani. Lì mi sono appassionata all’arte equestre e ci sono tornata per più di dieci anni, ogni vacanza la passavo lì. Avevo un cavallo lusitano da montare e, quasi per caso, ho iniziato a fare gare di dressage. Prima facevo spettacoli di arte equestre, ma da lì è partita una nuova avventura.”
Il dressage è diventato il terreno in cui Eva ha potuto esprimere appieno la sua unione con il cavallo, fondendo disciplina e sensibilità.

Le vittorie e la sconfitta che ha cambiato tutto
Nella lunga carriera di Eva non mancano le soddisfazioni, ma anche momenti di profonda riflessione.
“La mia prima medaglia d’oro al Campionato Italiano Senior Esperti nel 2002 ai Pratoni del Vivaro, è stata una delle esperienze più belle. Gareggiavo solo da un anno e mezzo e il mio cavallo non aveva mai fatto dressage. È stato un sogno coronato.”
Un’altra tappa significativa è stata la partecipazione ai Campionati del Mondo di Aachen nel 2006, un’esperienza che le ha lasciato un segno profondo.
“Ai Mondiali di Aachen ho visto atleti di altissimo livello “perdere completamente la testa” in campo. Persone che durante l’anno performavano benissimo commettere errori banali per la troppa pressione. È lì che ho capito che volevo conoscere la mente umana e aiutare gli altri a gestire lo stress da gara.”
Ma, come lei stessa racconta, la lezione più grande è arrivata non da una vittoria, ma da una sconfitta:
“La più formativa è stata la volta in cui sono arrivata ultima a un Campionato Italiano. Quella sconfitta mi ha fatto cambiare completamente prospettiva. All’inizio davo la colpa al cavallo, all’istruttore, al maneggio. Poi ho capito che dovevo prendermi la responsabilità di quel risultato. È da lì che è cominciato tutto.”

Dalla competizione alla condivisione
Quel momento di crisi è diventato il punto di svolta che l’ha portata verso il mental coaching.
“Il mio istruttore dell’epoca, James Connor, aveva organizzato uno stage di mental coaching in scuderia. È stato lì che ho ascoltato per la prima volta un mental coach parlare. Mi si è aperto un mondo. Ho capito cosa mi era successo in quella gara e che potevo gestire la mia mente.”
Da allora Eva ha iniziato un lavoro profondo su se stessa, costruendo routine mentali pre-gara e tecniche di concentrazione che le hanno permesso di affrontare anche le situazioni più stressanti con equilibrio.
“Ho iniziato a gestire i miei pensieri e a praticare esercizi di riscaldamento mentale. Mi sono creata una mia routine che mi permetteva di entrare in uno stato di totale concentrazione, anche nelle gare più importanti. Così sono riuscita a performare bene anche con giudici importanti, con vento, pioggia o in contesti difficili.”
L’esperienza diretta dei benefici di questo approccio l’ha portata a voler condividere le sue conoscenze con altri atleti.
“Ho visto troppi cavalieri bravissimi buttare via tutto a causa della tensione. Volevo capire come funziona la mente e aiutare le persone a gestire lo stress da performance.”

Nel suo lavoro di mental coach, Eva aiuta cavalieri e istruttori a riconoscere e trasformare le emozioni che limitano le prestazioni.
“Molti ragazzi si mettono troppa pressione per il risultato. Pensano ‘non devo sbagliare’, e questa paura li blocca. A volte hanno paura di deludere i genitori o l’istruttore, o non si sentono all’altezza vedendo gli altri. Queste convinzioni non sono reali: io li aiuto a prenderne consapevolezza e a trasformarle in pensieri più utili.”
Un aspetto che Eva considera fondamentale è il rapporto mentale ed emotivo con il cavallo.
“Non si può mentire con i cavalli. Sentono ogni emozione: rabbia, paura, insicurezza. Se sali arrabbiato o spaventato, loro lo percepiscono e reagiscono. Per creare connessione, bisogna prima gestire se stessi.”

Una mente in continua formazione
Il percorso di Eva non si è mai fermato. Dopo aver iniziato a studiare la mente umana nel 2010, ha continuato ad approfondire la materia fino a iscriversi a Psicologia, per integrare la sua esperienza pratica con una base scientifica.
“Non ho mai smesso di formarmi. Dopo i primi percorsi di coaching, ho sentito il bisogno di studiare la mente in modo più approfondito e scientifico. Voglio crescere sempre di più come professionista per poter aiutare meglio le persone.”
Un nuovo inizio su HSJ.tv
Oggi, Eva è pronta per una nuova avventura: la sua rubrica su HorseShowJumping.tv, dove parlerà di coaching e di preparazione mentale nello sport equestre.
“Sono molto entusiasta di iniziare questa rubrica. Racconterò le situazioni che incontro nel mio lavoro e come aiuto gli atleti a superare le difficoltà mentali. Il mio obiettivo è aiutare sempre più cavalieri, istruttori e genitori a migliorare l’approccio mentale alla competizione e a vivere lo sport in modo sano e sereno.”
Un progetto che nasce dal desiderio di migliorare non solo le performance sportive, ma anche la qualità della vita degli atleti.

“Lo sport è una bellissima metafora della vita. Aiutare le persone a sviluppare la propria forza interiore attraverso lo sport significa aiutarle anche nella scuola, nelle relazioni, nel lavoro. Voglio partire dallo sport per aiutare le persone a stare meglio.”
A cura di A. Ceserani
© Riproduzione riservata.



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