
Fattoria da Gina e Pet Therapy: quando gli animali diventano amici e terapeuti

Avere una nonna contadina ti può indirizzare nelle scelte di vita. Questo è accaduto a Michela Medoro, nativa di Fucecchio e che vive a Pisa, alla quale la nonna ha trasmesso la passione per gli animali da cortile con i quali è cresciuta. Oltre agli animali, Michela ha da sempre avuto il desiderio di interagire con i bambini, tanto che si è laureata in scienze dell’educazione.
Il passaggio successivo è venuto naturalmente, diventando operatrice di fattoria ancor prima di terminare gli studi dove ha iniziato a mettere in pratica questo mix di passioni e interessi iniziando a collaborare con un’azienda nel territorio di Coltano che fa parte del parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Collaborazione che dura per ben 10 anni con la Cooperativa Le Rene per la quale si occupa di didattica ambientale. Successivamente sceglie di restringere il suo campo d’interesse scegliendo di lavorare, nei successivi 10 anni, con l’Azienda Salvadori, quella tra quelle della cooperativa con la quale Michela sente una maggiore affinità.
Dopo 20 anni nasce il desiderio di cambiamento e di mettersi in proprio, per svincolarsi da un’azienda che è anche allevamento zootecnico dotata di macello biologico mentre il suo desiderio reale è quello di creare un contesto dove l’animale sia realmente d’aiuto e sostegno nella relazione con l’uomo. Non si tratta di un atteggiamento moralistico ma semplicemente di una forte esigenza personale e professionale.
Michela prende in affitto una scuderia nel territorio di Fauglia, sempre nel pisano ma anche a un tiro di schioppo da Livorno, nella tenuta I Poggetti di Sergio Guidoni. Vicina di scuderia anche una ragazza che si occupa di volteggio e i cavalli da corsa di Michele Guidoni che ha anche un centro d’allenamento privato per i suoi Purosangue.
L’obiettivo è quello di permettere ai suoi amici animali di essere d’aiuto a chi ha bisogno o semplicemente di permettere a chi in appartamento non può tenere un animale da compagnia di interagire con uno di essi, almeno per un pomeriggio.
Il trasferimento avviene nell’ottobre dello scorso anno e l’inaugurazione della Fattoria da Gina (il nome ufficiale registrato è PlayFarm da Gina APS) è in dicembre con la partecipazione di 300 persone richiamate da questa novità: un vero successo, segno che Michela ha ben seminato (per restare in tema agricolo!) e che promette bene per il futuro.



È bene sottolineare che Gina non è il nome della nonna di Michela che, oltre a questa attività, è stata anche operatrice teatrale e questa attitudine la trasferisce anche in questo nome che può dar luogo a rime semplici, accattivanti per i bambini: “Gina la contadina, si sveglia la mattina ecc ecc”.
Michela prosegue la sua attività didattica nelle scuole e organizza campi estivi e la sua scelta è quella di avere nella fattoria animali di dimensione “mini”, che consentono un rapporto ancora più facile con i più piccoli e per persone con particolari problematiche. Nella Fattoria da Gina si trovano le caprette Tibetane, le pecore D’Ouessant, le galline Moroseta, i coniglietti nani e i mini pig. La caratteristica comune a tuti queste diapositive d’animale è quella di essere affettuosi e che amano essere coccolati, accarezzati, spazzolati: una delizia per i bambini.
Però, è innegabile che le vere star della fattoria sono Mou e Pollicino, due magnifici Pony Shetland che smentiscono la fama che accompagna questa razza che li descrive come estremamente dispettosi e non semplici da gestire. Ebbene, loro sono l’eccezione che conferma la regola il che dipende anche da come sono stati abituati da Michela e sono docili anche quando sono attorniati da una selva di entusiasti bambini.
I due Pony sono talmente mansueti che vengono portati nelle scuole e l’incontro con la società Gieffe di Giulia Fiore e la Cooperativa PAIM, permette di allargare il campo d’azione anche alle persone disabili.
Ma non è tutto, perché la fattoria inizia a collaborare anche con la APS La Solidarietà per un progetto molto importante, quello di portare i Pony nelle RSA per interagire con gli anziani e con i bambini ricoverati nei reparti di pediatria.
Il progetto si chiama UN PONY IN VISITA e si propone di migliorare la condizione di chi è affetto dai disturbi di isolamento, difficoltà di comunicare e di apprendere. Il cavallo come facilitatore sociale in quanto essere accogliente e non giudicante che porta a un’interazione spontanea e non obbligata dalle parole.
L’Attività Assistita con gli Animali (AAA), può essere un intervento con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione attraverso il quale si promuove il miglioramento della qualità della vita e la corretta interazione uomo-animale. Può essere adattata in base all’età dell’utenza, al contesto in cui vive ed alle abilità psico-fisiche.
In pratica, la Fattoria da Gina porta a domicilio Mou e Pollicino e basta guardare le foto che ritraggono gli anziani in loro compagnia per capire l’importanza di questo messaggio.



Qualcuno potrebbe obiettare che due cavalli, seppur mini, non possono esser portati in ambienti chiusi e chi pensa questo si sbaglia, perché questi due alfieri della pet therapy non solo non hanno problemi a entrare nelle strutture al chiuso, ma affrontano senza problemi anche l’ascensore.
Sempre coloro che dubitano, fanno notare che, si sa, che i cavalli lasciano i loro “ricordini” senza preavviso e all’interno di una struttura sanitaria potrebbe essere un problema. E anche per questo aspetto è bene informarsi. Per prima cosa Michela tosa i Pony per ridurre al minimo la perdita di peli nei luoghi che visitano e poi, avete presente quei sacchetti che i fiaccherai utilizzano affinché i loro cavalli non sporchino le vie e le piazze cittadine? Ebbene, anche Michela utilizza questa sorta di “mutanda” per i suoi Pony che, però, essendo così piccoli hanno richiesto la realizzazione di manufatti su misura in collaborazione con una selleria specializzata di Pisa. Cosa non si fa per e con i cavalli!
Intanto restano impresse nella memoria le immagini di Mou e Pollicino, all’ippodromo Federico Caprilli di Livorno nella sera della Coppa del Mare, con una Barbara De Rossi, ospite d’onore della serata, estasiata di fronte a queste creature che, nel parterre, non hanno mosso un crine seppur attorniati da decine di bambini.
I progetti sono tanti e anche le richieste di intervento non mancano ma, purtroppo, c’è qualcosa che rallenta e talvolta frena, l’entusiasmo di Michela: il vil denaro. Già perché i Pony non sono trasportabili semplicemente come un cane o un coniglio nano e i costi per portarli a destinazione non sono bassi. Purtroppo la società della salute non è ancora sensibile a questi temi e a capire che la relazione affettiva con un cavallo è molto diversa da quella con un cane.
Pertanto, se un giorno alla porta della Fattoria da Gina bussasse uno SPONSOR, di sicuro sarebbe ben accolto e compirebbe un’azione sociale di grande valore.
Enrico Querci
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