Intervista a Francesca Ciriesi: una vita a cavallo

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C’è chi scopre il proprio destino lentamente, passo dopo passo, e chi invece lo abbraccia fin dall’infanzia. Francesca Ciriesi appartiene a entrambe le categorie: nata in una famiglia dove i cavalli erano già parte del quotidiano, ha coltivato questa passione fino a trasformarla in una vera professione.

Oggi amazzone delle Fiamme Oro e punto di riferimento nel salto ostacoli italiano, Francesca racconta con naturalezza e sincerità le tappe di un percorso fatto di studio, impegno e amore per gli animali, che l’accompagnano in ogni giornata.

“Io sono nata in mezzo ai cavalli perché è una passione di famiglia, da mio nonno proprio il cavallo è sempre stato in casa. Ho iniziato all’età di sei anni, ma non per le gare: mi piaceva andare in passeggiata, stare con il cavallo. Per un anno ho voluto fare solo passo!” ha ricordato sorridendo.

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Francesca Ciriesi & Cape Coral
Roma, Piazza di Siena – 26 May 2023
Ph. Stefano Secchi/Imagess

Solo verso gli otto anni arrivano le prime competizioni, affrontate senza fretta e senza pressioni, mentre parallelamente Francesca si dedicava ad altri sport, dalla danza al nuoto. La scelta definitiva, però, è maturata più tardi, durante l’università. “Quando ho finito gli studi di economia, i miei genitori hanno preso un maneggio con mio fratello. È lì che ho capito che volevo fare questo a tempo pieno e non ci sarebbe stato spazio per altro.”

Il lavoro dietro le quinte

Per Francesca Ciriesi l’equitazione non è mai stata solo competizione. “C’è un mondo dietro che non è solo la gara: la gestione di un maneggio, dei cavalli, è una cosa davvero impegnativa.” Una dimensione che richiede sacrificio, attenzione e presenza costante. Non si tratta di “salire in sella e scendere”: ogni cavallo ha le sue esigenze, il suo carattere, il suo modo di instaurare un legame con chi lo monta.

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Francesca Ciriesi & Cape Coral
Roma, Piazza di Siena – 26 May 2023
Ph. Stefano Secchi/Imagess

Francesca sottolinea quanto per lei sia centrale il rapporto con i cavalli, non solo in gara ma anche nella quotidianità. “Io sono la prima a voler instaurare un rapporto con loro”, racconta. Eppure, nella sua routine fatta di dieci cavalli montati ogni giorno, non è sempre possibile dedicare la stessa attenzione a ciascuno. Per questo, con i cavalli che segue più da vicino – quelli di punta – Francesca cerca di avere cure particolari, momenti di ascolto e di affiatamento che fanno la differenza. “È fondamentale per me – spiega – anche perché, essendo donna e di corporatura minuta, devo sopperire con qualcosa in più: la complicità, la fiducia e l’intesa che riesco a creare con il cavallo.”

Il “binomio” – quell’intesa speciale che rende cavallo e cavaliere un’unica cosa – è il cuore dello sport equestre. Non sorprende allora che, alla domanda sul cavallo della vita, Francesca non abbia dubbi: “Cape, assolutamente Cape Coral. Ho avuto tanti cavalli importanti, ognuno mi ha fatto fare un passo avanti, ma lei mi ha permesso di fare cose incredibili, non solo nei risultati ma a livello di rapporto.”

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CSIO Rolex Roma 2024 – Roma, Piazza di Siena – 23 May 2024 – ph.Stefano Secchi/ Imagess

Le emozioni delle grandi vittorie

Con Cape Coral, Francesca ha vissuto alcuni dei momenti più intensi della sua carriera: la vittoria di un Campionato Italiano, la partecipazione a un Campionato del Mondo, le Coppe delle Nazioni, fino al secondo posto in quella memorabile edizione romana. “Mentre vivi certe esperienze ti sembrano quasi normali, ma col tempo ti rendi conto che sono opportunità rare e preziose. Cape mi ha fatto crescere, siamo cresciute insieme.”

Ma nonostante i traguardi raggiunti, l’amazzone mantiene i piedi ben piantati a terra: “Non penso di essere arrivata. Vorrei fare ancora tanto altro. Però so di essere stata fortunata a incontrare cavalli così, perché senza di loro non si costruisce un’esperienza a questo livello.”

Il valore del team e il sostegno di KEP Italia

Lo sport equestre può sembrare individuale, ma la realtà è ben diversa. Francesca lo sottolinea più volte: “Il team è fondamentale: a casa, in gara, sempre. E nel team io includo anche gli sponsor, perché la sicurezza è un aspetto imprescindibile.”

Qui entra in gioco Kep Italia, azienda leader nella produzione di caschi da equitazione. “Io faccio parte della famiglia Kep Italia da sempre. Sono cresciuta con loro, per me è quasi normale, ma sono onorata di essere con loro.” Una dichiarazione che va oltre la sponsorizzazione e riflette un legame profondo, basato sulla fiducia e sulla condivisione di valori comuni: passione, sicurezza, qualità.

La protezione è infatti il primo alleato di un cavaliere in gara e in allenamento. Per Francesca, poter contare su un casco che unisce tecnologia, comfort e design italiano significa affrontare ogni percorso con una consapevolezza in più: la sicurezza è parte integrante della performance.

Costruire il futuro

Se i successi già ottenuti rappresentano una base solida, i progetti futuri guardano alla continuità e alla crescita. “Negli ultimi anni i programmi sono stati un po’ incerti, ma il mio obiettivo è costruire una scuderia che mi permetta di restare a questo livello. Lavoriamo molto con i giovani cavalli, ci piace crescerli da zero, e credo che questo sia il modo migliore per arrivare in alto.”

Cape Coral, Cash Royal e altri compagni di gara testimoniano l’efficacia di questo approccio: crescere insieme al cavallo significa vivere in prima persona ogni progresso, ogni vittoria, ogni passo avanti. “Quando vinci un Gran Premio con un cavallo che monti da quando ha cinque anni è ancora più appagante, perché ti ricordi tutti i passaggi, tutta la strada percorsa insieme.”

Un legame speciale: la famiglia

Accanto a Francesca, da sempre, c’è il fratello, Federico Ciriesi, compagno di vita e di sport. Il loro non è solo un rapporto di sangue, ma una vera e propria alleanza professionale e personale, che si riflette in ogni giornata trascorsa tra cavalli, allenamenti e competizioni. “Senza di lui non sarebbe stato possibile”, ammette Francesca con gratitudine. “Ci conosciamo talmente bene che spesso non c’è bisogno di parlare: ci capiamo al volo.”

Non è sempre stato così: da piccoli, come racconta ridendo, litigavano spesso, “come tutti i fratelli”. Ma con il tempo il rapporto si è trasformato in una collaborazione solida, costruita su rispetto e fiducia reciproca. “Quest’anno è stato il primo in cui ho affrontato alcune gare senza di lui, perché avevamo programmi diversi. All’inizio ho fatto fatica, poi ho capito che dovevo imparare a cavarmela anche da sola. Ma negli appuntamenti importanti non manca mai.”

Questa complicità li rende una squadra nel vero senso della parola: lui con il suo carattere e la sua esperienza, lei con la determinazione e la sensibilità che la contraddistinguono. “Lavorare insieme tutti i giorni è un valore aggiunto. Certo, ci sono discussioni, ma so che posso contare sempre su di lui.”

La forza di Francesca sta anche in questa rete di affetti e sostegni: la famiglia, il team, gli sponsor. Un sistema che le permette di guardare avanti con fiducia, costruendo un futuro solido e, come lei stessa ammette, coltivando sogni che restano riservati: “Il sogno vero non lo dirò mai. Quello che posso dire è che vorrei avere una scuderia solida nel tempo, non apparire solo ogni tanto.”

Un’amazzone che ha già scritto pagine importanti della sua carriera, ma che ha ancora molti capitoli da vivere e raccontare, sempre con lo stesso sorriso e con lo stesso casco, fedele compagno di un viaggio che non conosce scorciatoie, ma che sa regalare emozioni uniche.

Alessandra Ceserani | Ph Stefano Secchi

© Riproduzione riservata.

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