I sensi del cavallo: una guida alla comprensione di un animale straordinario

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cavallo nella natura

Comprendere i sensi del cavallo è essenziale per instaurare un rapporto di fiducia e comunicazione con questo animale straordinario. I cavalli utilizzano il linguaggio del corpo, l’udito, il tatto, l’olfatto e una visione unica per interagire con l’ambiente e con gli altri esseri viventi, uomo compreso. Comprendere le capacità sensoriali del cavallo ci aiuta non solo a migliorare la relazione con questa straordinaria specie, ma anche a ottimizzare il nostro approccio nella pratica sportiva e nella gestione quotidiana.

Il tatto: la sensibilità al centro della comunicazione

Il cavallo è estremamente sensibile al contatto fisico, percependo persino la presenza di una mosca su qualsiasi parte del corpo. Questa sensibilità rende il tatto uno strumento fondamentale nella comunicazione tra cavallo e cavaliere. Il contatto delle gambe con il sottopancia, ad esempio, è il segnale più comune per indicare al cavallo di avanzare o cambiare andatura. Tuttavia, ogni tipo di tocco può essere insegnato come comando specifico, anche in situazioni particolari, come avviene per i cavalieri disabili che non possono usare le gambe.

Alcune aree del corpo del cavallo sono particolarmente sensibili. La testa, soprattutto intorno agli occhi, alle orecchie, al naso e alla bocca, è ricca di terminazioni nervose. Anche i lunghi peli del muso svolgono un ruolo cruciale nella percezione dell’ambiente circostante. Per ricompensare un cavallo, accarezzare l’area davanti alla sella simula il contatto reciproco che i cavalli usano per instaurare rapporti sociali, come quando strofinano il muso contro il dorso di un compagno.

L’udito: un radar per captare il mondo

L’udito del cavallo è incredibilmente sviluppato, con un campo di percezione delle frequenze che va dai 55 Hz ai 35 kHz, molto più ampio rispetto a quello umano. Le orecchie del cavallo, in grado di ruotare di oltre 180 gradi, permettono di localizzare con precisione la fonte dei suoni anche a grande distanza. Questo è il motivo per cui i cavalli possono sembrare distratti: captano suoni impercettibili per l’uomo.

Le orecchie non servono solo per ascoltare, ma anche per comunicare emozioni. Un cavallo interessato punta le orecchie in avanti, mentre uno spaventato o infastidito le piega all’indietro. Durante il lavoro alla longhina, ad esempio, un orecchio sarà rivolto verso chi lo guida e l’altro verso la direzione dello sguardo, dimostrando attenzione e concentrazione.

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L’olfatto: un senso primordiale e sociale

L’olfatto del cavallo è uno strumento essenziale per la sopravvivenza, soprattutto allo stato brado. Grazie a questo senso, il cavallo può riconoscere cibo e acqua, individuare predatori e identificare i membri del proprio branco. L’olfatto è particolarmente importante durante la stagione degli accoppiamenti, quando stalloni e fattrici comunicano tramite segnali odorosi.

Si ritiene che i cavalli possano “fiutare” la paura, anche se è più probabile che percepiscano la tensione attraverso altri segnali, come la postura o il tono di voce del cavaliere. Inoltre, i cavalli hanno una spiccata preferenza per i sapori dolci, che possono essere utilizzati come ricompensa durante l’addestramento. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non esagerare con dolciumi come carote o zuccherini, per evitare di viziarli.

La vista: un mondo diverso dal nostro

La visione del cavallo è radicalmente diversa da quella umana. I loro occhi, posizionati lateralmente, offrono un ampio campo visivo che copre quasi 360 gradi, sebbene vi siano due punti ciechi: uno direttamente davanti al naso e uno dietro la coda. Questo permette al cavallo di monitorare l’ambiente circostante anche mentre pascola.

Il cavallo può utilizzare due tipi di visione:

  1. Monoculare, in cui ogni occhio osserva indipendentemente.
  2. Binoculare, in cui entrambi gli occhi lavorano insieme per stimare distanze.

Tuttavia, la visione binoculare ha un campo più ristretto e può risultare sfocata in alcune aree. Inoltre, la visione equina è dicromatica: i cavalli distinguono solo alcuni colori, come il rosso e il blu, ma non il verde dal grigio. Questo spiega perché, nei percorsi di salto ostacoli, non si usano barriere di colori difficili da distinguere.

La posizione della testa è cruciale per la messa a fuoco. Quando il cavallo tiene il capo perpendicolare al terreno, come nel dressage, non riesce a vedere chiaramente di fronte a sé. Per valutare distanze e ostacoli, deve alzare la testa, un movimento che non andrebbe mai impedito dal cavaliere, soprattutto nel salto ostacoli. (Leggi il nostro articolo “Il mondo visivo del cavallo: come vede e percepisce l’ambiente“)

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La propriocezione: un equilibrio istintivo

Il senso della propriocezione consente al cavallo di percepire la posizione dei suoi arti senza vederli. Questo è fondamentale per muoversi su terreni accidentati o per affrontare ostacoli durante il salto. Addestrare il cavallo su superfici variabili fin dalla giovane età è un ottimo modo per affinare questa capacità e aumentare la sua sicurezza.

Un’equitazione consapevole: imparare dai sensi del cavallo

Conoscere i sensi del cavallo permette di migliorare sia l’equitazione sia il benessere dell’animale. Ad esempio, avvicinarsi al cavallo nel modo giusto è essenziale per evitare incidenti. È meglio farlo diagonalmente verso la testa, parlando con voce calma per segnalare la propria presenza. Mai avvicinarsi da dietro, dove il cavallo non vede e potrebbe scalciare per autodifesa.

Anche la scelta dell’attrezzatura influisce sul comfort dell’animale. Briglie inadatte possono provocare dolore, mentre un sottopancia troppo stretto può causare reazioni aggressive. Una conoscenza approfondita della sensibilità del cavallo aiuta a prevenire questi problemi e a migliorare l’interazione.

Infine, rispettare le esigenze visive del cavallo è essenziale per la sicurezza durante l’equitazione. Lasciargli libertà di movimento della testa non solo lo aiuta a vedere meglio, ma aumenta anche la fiducia reciproca.

I cavalli sono creature sensibili e intelligenti, comprendere come vedono, ascoltano, sentono e percepiscono il mondo intorno a loro è fondamentale per costruire un rapporto basato sul rispetto e sulla fiducia. Solo così possiamo garantire il loro benessere e godere appieno della loro straordinaria compagnia, sia in sella che a terra.

AC

fonte: “Il libro completo del cavallo” Elwyn Hartley Edwards

© Riproduzione riservata.

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