Il futuro del Volteggio in Italia: intervista ad Anna Cavallaro e Nelson Vidoni

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Lo scorso 9-11 maggio, in occasione della Coppa delle Regioni di Volteggio ospitata presso le Scuderie San Giorgio di Verolanuova, abbiamo incontrato alcune delle figure fondamentali che ogni giorno contribuiscono alla crescita della disciplina del Volteggio in Italia: tecnici, longeur, atleti e organizzatori.

A distanza di qualche settimana, il loro impegno risuona con ancora più forza, soprattutto alla luce degli straordinari risultati ottenuti dalla squadra italiana al CVI di Stadl Paura in Austria, appena concluso. Nella gara a squadre Junior del CVI2*, l’Italia ha conquistato la vetta del podio grazie a un gruppo compatto e alla guida esperta di Nelson Vidoni e Anna Cavallaro. Un successo che testimonia il valore del lavoro portato avanti con costanza, dentro e fuori dal campo gara.

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(C) FISE

Alle porte di Verona, presso le Scuderie San Giorgio, l’evento ha radunato atleti, famiglie e appassionati, celebrando non solo l’aspetto agonistico ma anche lo spirito educativo e inclusivo di questo sport equestre.

In questo contesto abbiamo incontrato Anna Cavallaro e Nelson Vidoni, figure di riferimento assolute del volteggio in Italia. Ex Campionessa del Mondo di volteggio lei, longer esperto lui, oggi portano avanti la scuola La Fenice di Volteggio, che forma giovani atleti, trasmettendo loro molto più che nozioni tecniche e teoriche.

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(C) FISE

Lavoro e passione

C’è un punto in cui la passione diventa vocazione e poi lavoro quotidiano. Per Anna e Nelson quel punto è arrivato anni fa, quando hanno deciso di dedicarsi al volteggio, costruendo una realtà professionale che oggi rappresenta un’eccellenza italiana.

“Abbiamo fatto della nostra passione un lavoro,” racconta Anna. “Portiamo avanti il volteggio e il volteggio integrato, perché questo è la nostra vita.”

La Fenice, situata alle porte di Verona, è oggi un centro attivo sia nella formazione agonistica che in quella ludica. “È proprio dal settore ludico che nascono i piccoli campioni,” spiega Anna. “Crescono piano piano con gli allenamenti, fanno le prime gare e poi arrivano ai campi più importanti, anche internazionali.”

Crescita del Volteggio in Italia

Negli ultimi anni, il Volteggio in Italia ha vissuto una crescita sorprendente, sia in termini numerici che di qualità tecnica. Se prima era una disciplina poco conosciuta, oggi comincia a ricevere l’attenzione che merita.

“I numeri stanno crescendo,” afferma Nelson. “Anche le piccole categorie mostrano una grande passione. I tecnici hanno migliorato la qualità dell’insegnamento: prima era tutto più superficiale, ora ogni regione ha la sua identità e cresce.”

Il Veneto, in particolare, è una delle regioni più attive, con un numero crescente di praticanti. “Sarebbe bello arrivare a fare selezioni regionali per accedere ai campionati, come in Germania. Non ci siamo ancora, ma è questo l’obiettivo,” commenta con determinazione.

Non solo: anche la percezione internazionale dell’Italia è cambiata.

“Una volta partivamo con due punti in meno perché non ci consideravano,” racconta Nelson. “Adesso ci temono, guardano la scuola italiana con rispetto. Questo è un bel traguardo.”

Il trinomio: Atleta-Cavallo-Longer

Nel volteggio si parla spesso di “trinomio”: atleta, cavallo e longer. Tre elementi che devono agire come un solo corpo, in perfetta sintonia.

“Questo trinomio è tutto uno,” spiega Nelson. “Io mi fido del cavallo, l’atleta si fida di me e del cavallo. Dobbiamo entrare in campo come se fossimo in allenamento: tranquilli, concentrati, senza pensare ai giudici.”

Questa mentalità viene trasmessa anche ai più piccoli: “Insegniamo loro a creare il clima di squadra già prima della gara, a isolarsi dal contorno e concentrarsi su cavallo e compagni,” aggiunge Anna. “Chiediamo anche ai genitori di restare in tribuna: il loro ruolo è godersi lo spettacolo finito, non interferire con il processo.”

Giovani e inclusività

Una delle particolarità della scuola di Anna e Nelson è l’attenzione ai giovani e all’inclusività. Ogni bambino, indipendentemente dalle sue capacità, trova un posto, un ruolo, una guida.

“Quando arriva un nuovo bambino, spesso è un altro atleta più grande a prenderlo per mano, insegnargli a preparare il cavallo, a pulirlo, ad avvicinarsi al lavoro in campo,” racconta Anna. “È meraviglioso vedere come quel bambino più grande cambi atteggiamento, diventi responsabile.”

Questa dinamica si estende anche ai bambini con disabilità.

“Abbiamo una bambina con sindrome di Down. Quando arriva, c’è un bambino che la prende per mano: è sua. È bellissimo vedere quanto questo faccia crescere entrambi,” dice Nelson con un sorriso.

Il messaggio è chiaro: nel volteggio non si insegna solo una disciplina, si insegna a diventare grandi, a costruire relazioni sane, a prendersi cura dell’altro.

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Ph Eleonora Morotti

La Coppa delle Regioni

Evento di punta per il volteggio italiano, la Coppa delle Regioni rappresenta un’occasione unica per misurarsi, conoscersi e crescere insieme.

“È una gara importante perché unisce tutte le regioni, mette in luce il lavoro dei tecnici e permette ai ragazzi di vivere un’esperienza formativa a 360°,” sottolinea Anna.

L’evento ha visto una partecipazione sempre più ampia negli ultimi anni, segno evidente dell’interesse crescente attorno alla disciplina.

“Il fatto che siamo passati da quattro atleti selezionabili a sedici è un segnale forte,” aggiunge Nelson. “Significa che possiamo cominciare a selezionare davvero e questo migliora il livello complessivo.”

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Ph Claudia Gnecchi

L’aumento del livello del ludico

Un aspetto particolarmente interessante riguarda la crescita qualitativa del settore ludico. Non si tratta più solo di un’attività propedeutica, ma di un contesto dove già si respira la dimensione artistica e coreografica del volteggio.

“I piccoli guardano le categorie grandi, si ispirano, copiano temi, musiche, tutine,” racconta Anna. “Questo dà un’energia nuova al settore ludico. Non è più solo gioco: c’è musicalità, c’è interpretazione, c’è emozione.”

Anche Nelson conferma: “Una volta era un po’ monotono per chi guardava, oggi invece è bello vedere bambini che seguono davvero il ritmo della musica. Non è così facile come sembra, ma il livello è salito tanto.”

Le Scuderie San Giorgio di Verolanuova

Cornice della Coppa delle Regioni, le Scuderie San Giorgio di Verolanuova si confermano un punto di riferimento per il volteggio italiano. Una realtà dinamica e ben strutturata, che da anni investe nella crescita di questo sport con grande serietà.

Oltre a offrire impianti di alto livello e ospitalità impeccabile, le Scuderie San Giorgio si distinguono per l’attenzione verso i giovani atleti, la formazione tecnica e il lavoro quotidiano con i cavalli, creando un ambiente ideale per l’allenamento e la competizione. Non è un caso che manifestazioni di rilievo come la Coppa delle Regioni trovino proprio qui la loro sede ideale, in un equilibrio perfetto tra sport, professionalità e passione.

“Alle Scuderie San Giorgio c’è una disponibilità incredibile. Io le frequento da anni – già nel 2005, qui, abbiamo disputato un Campionato Europeo – e ritrovare oggi persone che si ricordavano di me è stato davvero bello. La struttura è ottima, gli spazi sono funzionali, ma la cosa più importante è l’atteggiamento delle persone: qualunque cosa serva, sono sempre pronti ad aiutarti. Non è solo il posto che conta, ma chi lo rende vivo con la propria apertura e accoglienza,” ha detto Nelson Vidoni.

La storia di Anna Cavallaro e Nelson Vidoni non è solo quella di due ex atleti di successo. È la storia di due educatori, di due appassionati che hanno scelto di investire in uno sport complesso e completo, dove il cavallo è al centro, ma l’essere umano – con le sue emozioni, i suoi limiti e i suoi sogni – non è mai messo da parte.

Il loro impegno ha già fatto scuola e sta contribuendo in modo decisivo alla trasformazione del volteggio in Italia, rendendolo più accessibile, più conosciuto, più competitivo.

Come ci ricorda Nelson: “Se continuiamo così, questo ci porterà a grandi risultati.”

E guardando i sorrisi dei giovani atleti della Fenice, è facile credergli.

Alessandra Ceserani

HSJ x FISE

foto 1 HSJ (c)

© Riproduzione riservata.

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