Il volto del dolore: quando le espressioni dei cavalli parlano.

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Stallone che galoppa in un prato

Quante volte abbiamo sentito le classiche frasi: “se solo potessero parlare” oppure “purtroppo non parla”, riferite ai nostri cavalli che, per un motivo o per un altro mostravano segni di debolezza?

Ecco, ormai, noi appassionati ce ne siamo fatti una ragione, ma anche se il cavallo non parla, può comunque comunicare attraverso altri canali.

Oggi, con l’aiuto della Dott.ssa Raffaella Maggi, scopriremo quanto le espressioni dei cavalli ed i loro atteggiamenti corporei siano indicativi per capire se ci sia o meno una qualche problematica.

I cavalli sono degli animali molto espressivi,così esordisce la dottoressa Maggi, quando introduciamo il tema dell’espressività equina. “Chi non fa parte del mondo equestre, tende ad affermare che noi amanti di questi animali enfatizziamo questa loro caratteristica, ma non è così e dopo anni di studi, si è capito che la loro espressività ed i loro atteggiamenti corporei derivano sempre da qualche loro disagio.”

Uno degli studi a cui fa riferimento Raffaella Maggi è proprio quello che riguarda il Ridden Horse Pain Ethogram (RHPE) sviluppato dalla dottoressa Sue Dyson. (https://www.researchgate.net/publication/260950013)

L’RHPE consiste in un elenco di 24 comportamenti associati al dolore ed al disagio nei cavalli montati. Nel momento in cui 8, dei 24 punti, vengono alla luce, allora ci si trova davanti ad un problema reale che non può essere ricollegato esclusivamente alla caratterialità del soggetto.

“L’etogramma del dolore nel cavallo montato è una sorta di protocollo che è stato messo a punto negli ultimi anni. Sono riuscita a lavorare a stretto contatto con la Dott.ssa Dyson e posso dire che nella stragrande maggioranza dei casi, quando inizialmente si etichettava un cavallo come difficoltoso, a causa di determinati atteggiamenti, dopo averlo visitato e dopo aver riscontrato che le sue reazioni coincidevano con i punti dell’etogramma, si arrivava alla conclusione che il problema non era di tipo caratteriale”.

Il Ridden Horse Pain Ethogram è uno strumento che si è affinato con gli anni, partendo da ben 117 comportamenti, che la scrematura correlata agli studi ha portato appunto ai 24 di oggi; qui di seguito tutti i punti:

  • Cambiare la posizione della testa su/giù fuori ritmo con il trotto
  • Inclinare la testa
  • Testa davanti alla verticale per più di 10 secondi
  • Testa dietro la verticale per più di 10 secondi
  • Cambiamenti regolari della posizione della testa, inclusi il lancio o la torsione da un lato all’altro
  • Orecchie che ruotano all’indietro o piatte
  • Battere le palpebre frequentemente o tenere le palpebre chiuse per 2-5 secondi
  • Esporre ripetutamente il bianco dell’occhio
  • Sguardo intenso e vitreo per più di 5 secondi
  • Apertura e chiusura della bocca ripetuta per più di 10 secondi
  • Lingua sporgente o che si muove dentro e fuori ripetutamente
  • Appesantire la testa sull’imboccatura ripetutamente
  • Coda tenuta bloccata o tenuta da un lato
  • Movimenti ampi e ripetuti della coda
  • Andature affrettate o ritmo irregolare
  • Andature lente
  • Gli arti posteriori seguono ripetutamente una traccia diversa da quella degli arti anteriori
  • Cambi di direzione ripetuti al galoppo davanti o dietro
  • Cambiare ripetutamente l’andatura, ad esempio passando dal galoppo al trotto
  • Inciampare o inciampare
  • Cambiamenti improvvisi di direzione come spaventare
  • Riluttanza ad andare avanti
  • Impennare
  • Calciare o sgroppare

A proposito di questo elenco, la dott.ssa Maggi ci teneva a fare una precisazione. “É doveroso fare un appunto, se il comportamento del cavallo coincide una tantum con quelli dell’elenco, non deve essere per forza preso in considerazione. Se invece i cavalli mostrano otto o più atteggiamenti del genere durante un periodo di 5-10 minuti allora ci dovrebbe essere del dolore muscolo-scheletrico.”

Il modus operandi della Dyson era quello di anestetizzare a blocchi gli arti del soggetto e vedere, di volta in volta, se venivano spuntati o meno determinati comportamenti.

Il Ridden Horse Pain Ethogram (RHPE) è uno dei due principali sistemi di individuazione di problematiche che passano anche attraverso l’espressività o l’atteggiamento in campo del cavallo.

“Durante la mia esperienza, molte volte mi è capitato di parlare con proprietari che hanno fatto riferimento all’espressione facciale dei loro cavalli e, come ho già affermato prima, da anni ormai ci sono delle evidenze scientifiche che dimostrano quanto il tutto sia correlato.”, le parole della dottoressa Maggi, introducono un altro studio fondamentale, l’Horse Grimace Scale (HGS).

“L’Horse Grimace Scale, è una scala del dolore basata solo ed esclusivamente sulle espressioni facciali. È utilizzata per valutare il grado di dolore del cavallo, soprattutto nel post operatorio.”

Gli autori dello studio hanno condotto l’indagine su 40 stalloni sottoposti a castrazione chirurgica e, grazie alle immagini tratte dai video girati il giorno prima e 8 ore dopo l’intervento, hanno individuato determinate espressioni facciali che rispecchiavano il loro stato di disagio.

Questi due studi sono la prova scientifica che i cavalli, pur non avendo il dono della parola, riescono ad esprimersi anche quando il loro disagio non è esternato platealmente, come nel caso di una evidente zoppia.

Damiano Poggi

© Riproduzione riservata.

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