
Intervista alla giovane Mel Thijssen: una vita a cavallo

A soli 22 anni, l’amazzone olandese Mel Thijssen si è già affermata come uno dei talenti più interessanti del circuito internazionale. L’abbiamo incontrata durante il Morocco Royal Tour di Tetouan, dove ci ha parlato con semplicità del suo percorso, dei suoi cavalli e del modo in cui affronta le sfide di questo sport.
Un percorso naturale verso l’equitazione
Mel è nata in una famiglia immersa nei cavalli, ma racconta che non è mai stata una scelta imposta.
“Non c’è stato un momento preciso,” ricorda. “Ci sono cresciuta dentro. Non siamo mai stati obbligati a montare. I miei genitori hanno sempre cercato di far sí che prima di tutto ci divertissimo”
La svolta arrivò durante gli anni juniores, quando vinse il suo primo Campionato Olandese Juniores.
“Non pensavo di potercela fare. Ma portare a termine tutto il campionato e vincere mi ha dato la convinzione che sì, potevo davvero farcela.”
L’importanza del rapporto con i cavalli
Per Mel, il successo in campo è indissolubile dal legame che costruisce con ciascun cavallo.
“Ogni cavallo è diverso. Alcuni hanno bisogno di più riposo, altri di più lavoro. La cosa più importante è passare tempo con loro, portarli al paddock, stare insieme. Quando un cavallo ti riconosce come la sua persona, allora nasce la fiducia.”
Il suo approccio verso l’allenamento riflette questo equilibrio.
“Come noi umani, anche i cavalli hanno bisogno di giorni di pausa. Se hanno voglia di lavorare, allora migliorano.”
I cavalli del presente
Alla domanda sul cavallo dei sogni, Mel sorride.
“Ce l’ho già. Per me la cosa più importante è il carattere. Il carattere conta più della potenza. Un cavallo con volontà ti dà sempre di più.”
Oggi monta un gruppo promettente, tra cui Juice, già protagonista in Coppa delle Nazioni, e Arnold, che si sta facendo notare al alto livello. Con altri giovani cavalli in preparazione, Mel sta costruendo una stringa solida per il futuro.
“Juice è stata fantastica quest’anno, anche se abbiamo avuto un po’ di sfortuna a Falsterbo. Ora stiamo ricostruendo la fiducia. Arnold invece sta mostrando davvero qualità.”
L’esperienza della Young Riders Academy
Mel ha fatto parte del programma Young Riders Academy, che considera una tappa importante nella sua formazione.
“Mi ha aiutata tantissimo. Abbiamo avuto incontri con funzionari FEI, steward, davvero di tutto. Non si trattava solo di crescere come amazzone, ma anche di migliorare lo sport. Mi ha dato le risorse giuste, sia per me che per i cavalli.”
Affrontare i momenti difficili
L’equitazione è fatta anche di delusioni, e Mel non nasconde come le affronta.
“Prima piango, credo,” dice ridendo. “Poi accetto quello che è successo. Con i cavalli non puoi forzare le cose: non sono moto. Devi fare le cose lentamente e avere molta pazienza.”
Pensando al futuro
Tra cinque anni, Mel ha obiettivi chiari: “Vorrei arrivare ai concorsi a cinque stelle e restarci con continuità, non avere un anno buono e uno meno. Un giorno magari avrò una mia scuderia, ma per ora sono molto felice nella scuderia di mio padre.”
Vita oltre i cavalli
Il tempo libero è raro quando si pratica questo sport a questi livelli, ma quando può Mel si dedica alle cose semplici.
“Onestamente, mi basta stare con gli amici. Non ho altri hobby. Questo sport è il mio lavoro e la mia passione. Con gli amici riesco a staccare un po’.”
Il consiglio ai giovani cavalieri
Infine, Mel condivide un messaggio per chi sogna di raggiungere il suo livello.
“Continuate a provarci. Accettate i momenti difficili, ascoltate tutti e riprovate. Cadrete, ma dovete rialzarvi. E soprattutto con i cavalli serve pazienza. Non mollate mai.”
A Tétouan, Mel Thijssen ha dimostrato non solo il suo talento come amazzone, ma anche la maturità di una giovane che cresce passo dopo passo, pronta ad affrontare i successi e gli insuccessi che in questo sport, come in tutti gli ambiti della vita, ci si trova ad affrontare.
Intervista di Alessandra Ceserani scritta da Valentina Sozzi
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