Jose Maria Larocca: il viaggio di un cavaliere dall’Argentina all’élite del salto ostacoli

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LAROCCA Jose Maria (jr) ARG riding FINN LENTE Gelding_GENEVE 2024_6Z1A5328 ,

Dai campi verdi dell’Argentina ai riflettori delle arene più prestigiose d’Europa, Jose Maria Larocca ha costruito una carriera straordinaria nel salto ostacoli grazie alla passione, alla costanza e a un legame profondo con i suoi cavalli. Oggi, con base a Milano, Larocca continua a gareggiare ai massimi livelli e a sostenere una nuova generazione di cavalieri argentini — incluso suo figlio.

L’equitazione come tradizione di famiglia

“I cavalli hanno sempre fatto parte della mia vita,” racconta Larocca. “Mio padre monta ancora oggi — ha 81 anni — e mio zio è stato un cavaliere internazionale importantissimo. È arrivato secondo ai Giochi Mondiali negli anni Sessanta e ha partecipato a cinque Olimpiadi. Quindi per me montare è stato qualcosa di naturale.”

Larocca ha gareggiato con successo in Argentina, arrivando a saltare fino a 1,40 metri, prima che la vita lo portasse altrove.
“Ho smesso di montare intorno ai 23 o 24 anni,” ricorda. “Lavoravo, studiavo… poi mi sono trasferito a Londra, dove non avevo né il tempo né le possibilità economiche per continuare. Ma ho sempre sperato di poter ricominciare, e alla fine è successo.”

Nel 2003 è risalito in sella, e appena un anno dopo ha disputato il suo primo concorso internazionale.

CSIO ROMA 2025  - Roma , Piazza di Siena - 24 May 2025 - ph.Stefano Secchi
ph.Stefano Secchi

Un sogno diventato realtà: il Gran Premio 5* vinto

Nel 2024, Larocca ha raggiunto uno dei traguardi più ambiti nella carriera di un cavaliere: vincere un Gran Premio cinque stelle.

“Ci sogni queste cose, ma non sai mai se succederanno davvero,” dice. “E vincerlo nel cuore dell’Europa, dove il livello è davvero altissimo, è stato molto significativo.”

La vittoria è arrivata con Finn, conosciuto come Finn Lente, un cavallo con cui condivide una partnership da sette anni.
“È un po’ pigro,” sorride Larocca, “ma quando arriva il barrage si sveglia. Capisce quando è il momento importante. In questi anni abbiamo costruito un legame fortissimo — io mi fido completamente di lui e lui si fida di me.”

LAROCCA Jose Maria (jr) Abril Iconthon Aachen 2024
ph.Stefano Secchi/ Imagess

I cavalli che hanno segnato una carriera

Larocca attribuisce a tre cavalli un ruolo fondamentale nel suo percorso: Royal Power, Cornet du Lys e Finn Lente.

Royal Power mi ha portato a due Olimpiadi, nel 2008 e nel 2012. È stato il cavallo che mi ha fatto passare da un buon livello a risultati concreti nell’alto livello,” spiega.

Poi è arrivato Cornet du Lys, un cavallo che ha lasciato il segno sia nel campo gara che all’interno della squadra.
“Era davvero talentuoso. Con lui abbiamo vinto l’argento a squadre ai Giochi Panamericani di Toronto, e siamo arrivati quarti individualmente. Ha vinto anche un Gran Premio quattro stelle a San Giovanni. Era spettacolare, tutti lo adoravano.”

E infine, Finn Lente.
“È probabilmente il cavallo più completo che ho mai avuto. Ha avuto una carriera lunga e costante, e spero possa continuare ancora per qualche anno.”

Uno stile personale in sella

Quando si parla del suo stile di monta, Larocca è molto onesto.
“Dopo più di dieci anni di stop, magari mi manca qualcosa rispetto ai cavalieri che non si sono mai fermati. Non riesco a montare tutti i tipi di cavalli. Mi servono cavalli che mi portano un po’ sull’ostacolo. Alcuni cavalli, anche bravissimi, non vanno bene per me.”

E questo rende ancora più importante trovare il cavallo giusto.
“Tutti abbiamo bisogno di un cavallo speciale per saltare ai massimi livelli. Io, forse, ne ho bisogno di uno ancora più specifico.”

LAROCCA Jose Maria (jr) ARG riding FINN LENTE Gelding_GENEVE 2024

– ph.Stefano Secchi / Imagess

Una nuova base e un progetto in crescita

Dal suo trasferimento a Milano nel 2024, Larocca si dedica sempre di più alla gestione della sua attività legata ai cavalli.
“Allevo cavalli in Argentina e ora ho parecchi giovani e prospetti interessanti,” racconta. “Mi piace il processo e voglio anche sostenere lo sport nel mio paese. Abbiamo dei buoni cavalieri e cerco di aiutarli come posso.”

Ammette che il salto ostacoli in Argentina è ancora molto dietro rispetto ad altre discipline.
“Il polo è enorme da noi. Anche le corse. Il salto ostacoli non è così popolare, ma sta crescendo. L’allevamento sta migliorando. Le strutture ci sono. Il problema sono le distanze — l’Argentina è molto lontana dalla scena internazionale. Per andare ovunque, bisogna volare. È costoso.”

Ma crede molto nel futuro del paese.
“C’è progresso. Sempre più cavalieri argentini stanno andando bene all’estero, e diventiamo sempre più competitivi.”

Una famiglia in sella

La nuova generazione dei Larocca è già protagonista in campo.

“Ho tre figli, e tutti hanno montato almeno per un periodo,” racconta con orgoglio. “Mio figlio è quello più coinvolto adesso — sta andando molto bene. Abbiamo anche saltato insieme la Coppa delle Nazioni cinque stelle a Sopot, ed entrambi siamo stati netti in entrambe le manche. Non credo sia mai successo prima.”

Condividere lo sport con i figli, soprattutto a quel livello, ha un significato speciale.
“È bellissimo — non solo gareggiare insieme, ma vivere tutto il percorso, giorno dopo giorno, con i cavalli, con le emozioni. È quello che dà valore a tutto.”

Obiettivi futuri: Aachen e oltre

In assenza di un campionato per le Americhe nel 2025, Larocca ha impostato la stagione puntando forte sulla Coppa delle Nazioni.
“Faremo Roma, Sopot, Falsterbo, Bruxelles… almeno quattro Coppe delle Nazioni importanti.”

L’obiettivo principale resta però il Campionato del Mondo 2026 ad Aachen.
“Quella location è incredibile. Aachen è stato il mio primo campionato, nel 2006. Non andò benissimo, ma è stata una tappa fondamentale. Tornarci l’anno prossimo sarebbe speciale.”

Guardando avanti, i suoi obiettivi non sono solo personali, ma legati anche alla squadra e alla prossima generazione.

“Per me, lo spirito di squadra è tutto,” conclude Larocca. “Montare per il tuo paese, farlo insieme a tuo figlio, con amici con cui sei cresciuto… ti dà qualcosa che le gare individuali non potranno mai darti.”

ph Stefano Secchi

© Riproduzione riservata.

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