Le interviste di HSJ: da Lione, Beezie Madden

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Abbiamo incontrato la detentrice del titolo Fei World Cup Elisabeth Madden, impegnata proprio in questi giorni a Lione per la finalissima della stagione 2014 :
Partiamo proprio con la Coppa del Mondo.- Beezie, da campionessa in carica, quali sono secondo te i binomi favoriti per la vittoria finale?
“Il campo è veramente difficiile  e un buon numero di binomi possono ambire  al titolo. La finale di Coppa del Mondo richiede molta resistenza e quello credo che sarà il fattore chiave.Simon ha ampiamente provato che può affrontare impegni di questo tipo ma ci sono anche molti altri cavalieri al momento eleggibili per la vittoria; penso a Ludger Beerbaum, Marcus Ehning, Kent Farrington, Patrice Delaveau e Steve Guerdat, che ci è andato vicino negli ultimi 2 anni”-.
La scorsa stagione è stata ricca di titoli e vittorie per te e per il tuo pluridecorato Simon. Il prossimo appuntamento sono i World Equestrian Games: quali sono le tue sensazioni sui prossimi WEG soprattutto per la squadra americana?
-“Siamo ancora un pò in anticipo e non abbiamo identificato bene la nostra squadra, il nostro tecnico Robert Ridland nel gestire le selezioni è ottimo, sono felice di essere in lista per i WEG e continuerò a lavorare per confermare la mia posizione, il nostro obiettivo è ovviamente partire per i WEG con gli Stati Uniti, faremo tutto ciò che va fatto per essere pronti all’appuntamento“-.
Nella scorsa edizione gli organizzatori hanno scelto la formula del Top Final Four, ovvero i migliori quattro in finale con i cavalli che affrontano il percorso con ciascuno dei cavalieri finalisti.
Questa formula ha riscosso pareri molto contrastanti;  molto divertente per il pubblico ma forse si richiede uno sforzo eccessivo ai cavalli, tu cosa ne pensi?
-“Il Final Four ai WEG è ormai una tradizione radicata anche nel pubblico, forse sarebbe strano vederla in un altro formato… Penso però che siano effettivamente tanti salti per i cavalli. Una soluzione potrebbe essere che la finale sia composta dai migliori tre binomi invece dei quattro: con tre round per ogni cavallo (uno in meno rispetto alla formula classica) e tutti e tre i binomi destinati alla medaglia. In questo modo bisogna solo decidere quale medaglia destinare ad ognuno dei tre binomi“-.
Parliamo del settore giovanile americano: di recente abbiamo visto che gli Stati Uniti stanno evolvendosi in modo impressionante, sono emersi giovani amazzoni dal talento cristallino come Reed Kessler e Lucy Davis che sono state presentate con successo nel circuito di eccellenza. Quale di questi talenti della nuova generazione segui con particolare interesse e perchè?
-“Penso che abbiamo una grandiosa nuova generazione di riders provenienti dagli USA, che in questi anni ha concentrato davvero tante attenzioni sullo sviluppo del settore giovanile. Per ognuno di noi trovare i migliori cavalli sarà sempre una sfida, ma credo che sia Lucy Davis sia Reed Kessler rappresentino fin da adesso pedine importanti per la nostra squadra, e includo anche Katie Dinan nella stessa categoria. Sono tutte giovani che si stanno dimostrando davvero forti-“.
Sapevi che il tuo nome è molto in voga quando viene chiesto a qualcuno di questi talenti quale sia il suo idolo/esempio nell’equitazione? Come ti senti sapendo che la tua figura è così apprezzata e riconosciuta in un ruolo così delicato dalla nauova generazione di riders americana?
“Si tratta di un grande onore per me e mi fa sentire davvero bene. Ho sempre preso molto seriamente le mie responsabilità dell’essere un punto di riferimento. Spero che i giovani cavalieri e amazzoni vedano e capiscano che porto avanti il mio lavoro e la mia carriera professionale solo non in un ufficio dietro alla scrivania.
Come professionista, la qualità del tuo lavoro sarà sempre in mostra. Io e John ci siamo concentrati molto sulla qualità del lavoro e cercando sempre di fare al meglio e di imparare in continuazione. Spero che questo esempio sia di aiuto allo scopo di raggiungere i propri obiettivi“.
– La nostra redazione sta approfeondendo un tema a cui tiene molto: il lavoro fisioterapico sul cavallo sportivo e vorremmo avere anche l’opinione di una professionista importante come te.
Nel programma di allenamento dei tuoi cavalli è prevista la fisioterapia? Se sì, quando e come viene applicata? E quali sono i benefici più evidenti che riscontri nel cavallo durante il lavoro?
-“Usiamo diverse terapie per i nostri cavalli, che sono controllati regolarmente da un chiropratico.
Utilizzianmo la classica terapia del freddo sulle zone delicate, dopo il lavoro sugli ostacoli applichiamo un prodotto che si chiama GameReady.
Inoltre abbiamo coperte elettromagnetiche prima e a volte anche dopo la competizione.
Una singola terapia non porta di per sè a “miracoli“, ma nell’insieme con l’aggiunta di un corretto lavoro ed allenamento possono realmente aiutare a prevenire infortuni di diversa natura ed il cavallo sta visibilmente molto bene, mantiene meglio la sua condizione di atleta e più a lungo“.
Negli USA è molto diffuso e apprezzzato il metodo TTouch di Linda Tellington Jones. Lo conoscete e/o lo applicate nella vostra scuderia?
“Ne ho sentito parlare ma non lo utilizziamo“.
Da poco è terminato il Winter Equestrian Festival di Wellington, una manifestazione sempre più apprezzata e frequentata dai cavalieri europei per “svernare“ al caldo della Florida.
A parte il brutto tempo dei primi giorni tutto poi è andato a gonfie vele, quali sono le tue considerazioni sul WEF di quest’anno?
“WEF è sempre un grande impegno per me e John, ma fa parte della nostra routine annuale ormai da un pò di anni. Ho trovato il WEF di quest’anno lungo e in certe occasioni ha richiesto un grande dispendio di energie, ma fortunatamente quest’anno sono arrivati buoni risultati per noi“.
– Quando devi scegliere un cavallo sportivo, quali sono le caratteristiche che cerchi nel tuo soggetto?
“Ci concentriamo molto sull’atleticità. Mi piacciono i cavalli con molto sangue e che abbiano una grande attitudine all’apprendimento.
E’ importante che imparino in fretta che non dimentichino ciò che già gli è stato insegnato, in più devono avere attitudine al lavoro.
Nel complesso valutiamo tanto l’attitudine e l’atleticità“.
L’ultima domanda riguarda l’altro tuo top horse: abbiamo visto anche Cortes C che sembra essere per così dire “Fast and Furious“, probabilmente è il cavallo più veloce e agile del circuito internazionale a 5*.
Raccontaci qualcosa di lui, e com’è stato il vostro primo approccio.
“Cortes adora correre. E’ anche piuttosto grosso, ma probabilmente è uno dei miei preferiti da montare. Semplicemente si sente grande.
Incrocia gli anteriori sul salto, il che lo rende molto riconoscibile, come un marchio di fabbrica.
L’ho amato dalla prima volta che l’ho provato, è sempre stato facile lavorare con lui“.
Ringraziamo ancora una volta Beezie Madden che nonostante sia impegnata a Lione in una manifestazione importante e delicata come la finale di Coppa del Mondo ha trovato del tempo da dedicarci per rispondere alle nostre domande, le facciamo anche un grosso in bocca al lupo e le auguriamo tanta fortuna anche per i suoi prossimi impegni.
(MC)

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