Vizi redibitori nel cavallo, il Ballo dell’Orso

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Cavalli che mangiano una mela Foto iStock c AsyaPozniak

Esplorando il mondo delle stereotipie equine 

Le stereotipie del cavallo, conosciute anche come vizi redibitori, sono comportamenti ripetitivi che spesso si sviluppano in nei cavallo scuderizzati. Dopo aver esaminato il ticchio d’appoggio nel nostro precedente articolo (clicca qui per leggere l’ultimo articolo), ci concentriamo ora sul Ballo dell’Orso o Weaving, una stereotipia locomotoria che merita attenzione.

Cos’è il Ballo dell’Orso 

Il ballo dell’orso si manifesta con un oscillare da un lato all’ altro all’interno del box, muovendo contemporaneamente anche il collo e sollevando i piedi analogamente al movimento del cavallo al passo. 

Essa è una stereotipia di tipo locomotorio che presenta alcune analogie con il camminare in circolo nel box ed è un comportamento spesso indicativo di frustrazione.

Cause e manifestazioni cliniche del Ballo dell’Orso

Le cause del Ballo dell’Orso sono multifattoriali e possono derivare dalla frustrazione, dalla mancanza di movimento, da routine quotidiane prevedibili, come orari e modalità di distribuzione dei pasti secondo schemi poco flessibili, e dalla limitata interazione sociale con i conspecifici. In particolare, quest’ultimo aspetto si può verificare più di frequente in quelle scuderie dove il contatto con gli altri cavalli si limita a quello visivo con quelli di fronte, ma non è possibile l’interazione tra i cavalli in box adiacenti.

Anche per questo tipo di disturbo comportamentale eliminarne la manifestazione non risolve il problema, in quanto non viene eliminata in realtà la causa. 

Sono stati descritti diversi espedienti quali l’utilizzo di barriere antiweaving che impediscono al cavallo di effettuare il ballo dell’orso con la testa fuori dal box, anche se si sono dimostrati poco efficaci. 

Strategie di prevenzione e trattamento farmacologico

La prevenzione e il trattamento del Ballo dell’Orso richiedono un approccio olistico. 

Terapie farmacologiche a base di acetilpromazina, naltrexone ed in particolare paroxetina (-95%) si sono dimostrate discretamente valide nel prevenire il problema, anche se come detto, lo stato di malessere del cavallo per un disadattamento ambientale, una mancanza di contatti sociali o di esercizio fisico non può risolversi ricorrendo solo alla prevenzione farmacologica.

Il trattamento raccomandato quindi è quello di aumentare l’esercizio fisico dell’animale, sia montato sia soprattutto con diversi momenti nel corso della giornata passati al paddock. 

Cercare di diluire il più possibile la routine quotidiana, ad esempio invertendo in maniera casuale l’ ordine di distribuzione dei mangimi oppure utilizzare più posti di distribuzione del mangime o del fieno all’interno del box.

Infine, può essere molto utile aumentare il contatto sociale, soprattutto permettendo a due o più cavalli di condividere insieme un ampio paddock in cui possano muoversi liberamente, interagire e alimentarsi ab libitum con del fieno lasciato sempre a disposizione.

In conclusione, comprendere e affrontare il tutte le stereotipie del cavallo, ballo dell’orso compreso, richiede un impegno a lungo termine per garantire il benessere complessivo dell’animale. 

In collaborazione con il Medico Veterinario Matteo Villa

© Riproduzione riservata.

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