Attenzione ai pascoli dove sono presenti piante di acero montano

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Un nuovo studio pubblicato dall’Equine Veterinary Journal riconoscerebbe la pianta di acero montano, conosciuto anche con il nome di sicomoro come responsabile della miopatia atipica equina europea.
In particolare i semi di questa pianta conterrebbero le tossine che causano i disturbi legati a questa malattia.
La miopatia atipica è particolarmente diffusa nel Regno Unito e nel Nord Europa, dove anche la pianta in questione trova il suo habitat naturale, ed è una malattia muscolare altamente fatale che tende a manifestarsi perlopiù in autunno e primavera.
La maggior parte dei cavalli colpiti da AM solitamente passano la maggior parte della giornata al pascolo dove si accumulano foglie secche e legno vecchio, tra i quali si possono annidare i semi incriminati, che se accidentalmente ingeriti causano gravi disturbi.
Un team internazionale dell’Università di Liegi coordinato da Dominic Votion ha condotto lo studio su 17 soggetti provenienti da Belgio, Olanda, e Germania colpiti da miopatia atipica.
Sono state riscontrate elevate concentrazioni della tossina denominata hypoglicin A, in seguito al rilevamento della tossina un equipe di esperti botanici ha analizzato il terreno di pascolo dove i soggetti sostavano abitudinariamente e dove hanno riscontrato in ognuno di essi la presenza di questa pianta, elemento comune in tutti i pascoli analizzati.
La miopatia atipica è diffusa anche in Nord America, altra area in cui la presenza dell’acero montano è particolarmente diffusa.
In particolare è stata rilevata l’alta incidenza di diffusione laddove i soggetti tenuti al paddock non dispongono di altre alternative alimentari se non quello costituite dal pascolo, il che rende più probabile l’ingestione dei semi, il cui livello di tossicità varia in ogni singolo esemplare.
Ulteriori studi circa la periodicità della malattia verranno effettuati  per capire in base a quale criterio essa si manifesti più in determinati periodi piuttosto che in altri, ma dati importanti sono emersi da queste prime analisi circa la prevenzione che ogni singolo allevatore/proprietario può mettere in atto per scongiurare il manifestarsi di questa malattia: è molto importante soprattutto per coloro che vivono in zone montane e che lasciano per molto tempo al pascolo il proprio cavallo, che quest’ultimo abbia alternative di alimentazione supplementare in abbondanza, per limitare il rischio che brucando ingerisca i semi di acero montano.
www.beva.co.uk
(MC)

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