Cavalli vivisezionati: la protesta dei veterinari dell’Avda

E’ scoppiata la polemica intorno alla sperimentazione su cavalli sani presso la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Bologna.Il preside della facoltà , Santino Prosperi, si difende così dalle accuse degli animalisti. Da quando è scoppiata la polemica altri 136 cavalli, 27 in media ogni giorno, sono stati soppressi nei macelli della nostra regione, mentre in Italia ne vengono macellati oltre 136.000 ogni anno (fonte Istat). Su circa 10mila cavalli macellati ogni anno in Emilia- Romagna (9.977 nel 2005, fonte Istat) – continua Prosperi – i tre cavalli al centro della contesa sono gli unici la cui soppressione serve al preciso scopo di curare in modo più efficace e, se possibile, salvare la vita a molti loro simili.Come veterinari impegnati per i diritti animali non possiamo accettare queste affermazioni dal momento che – come ha evidenziato anche Annamaria Pisapia, coordinatrice regionale LAV per l’Emilia Romagna – si sarebbero potuti usare cavalli affetti dalla patologia da curare, quella delle lesioni tendinee, diffusa tra i trottatori a fine carriera. Portare, tra le proprie argomentazioni, quelle relative al fatto che i cavalli sarebbero stati comunque macellati ci sembra un elemento, oltre che illogico, anche di dubbio gusto. Immaginiamoci se la medicina umana dichiarasse di operare con questi metodi e questi propositi: evidente che le affermazioni dei veterinari di Bologna sono fortemente connotate di specismo che – come il razzismo – impedisce loro di cogliere l’individualità degli equini che hanno di fronte e di essere dei veri medici anziché dei persecutori. Ci sembra un metodo alquanto singolare di lenire le sofferenze degli animali quello di utilizzare animali sani, indurre in loro delle lesioni, guarirle e poi ucciderli. Forse questi presunti scienziati dovrebbero leggere (o rileggere) il nuovo codice deontologico della FNOVI, che all’art.1 attribuisce ai principali doveri del veteriario la promozione del rispetto degli animali e del loro benessere in quanto esseri senzienti“.Cosa il rispetto degli animali abbia a che vedere con l’esperimento in corso attendiamo ancora di saperlo“. (M.B.)(fonte www.avda.it)