Da groom a protagonista: la carriera di Skye Higgin
ph Stefano Secchi
Nel panorama equestre, è raro incontrare cavalieri che abbiano intrapreso seriamente la loro carriera solo in età adulta. Skye Higgin è una di quelle rare eccezioni. Durante il Morocco Royal Tour di Rabat, abbiamo avuto il piacere di incontrare la giovane amazzone, che si distingue non solo per il suo talento, ma anche per una storia personale fatta di grande determinazione e amore per i cavalli. La sua è una carriera iniziata in un modo insolito: da groom, fino a diventare una protagonista nel panorama dei concorsi internazionali.
La forza della determinazione
“Ho iniziato a montare a cavallo seriamente a diciotto anni,” racconta Skye, ricordando i primi passi in un mondo che le era sconosciuto. Invece di iniziare come amazzone, ha preferito cominciare dalle basi, come groom, imparando a conoscere i cavalli, le loro esigenze, e il ritmo del lavoro quotidiano in scuderia. “All’inizio non ero granché,” ammette sorridendo, “e proprio questo mi ha spinta a metterci tutta me stessa.”
La sua formazione sportiva, vissuta fin da giovane, le ha fornito la determinazione e la forza mentale necessarie per superare le difficoltà. “La psicologia nello sport è fondamentale. Cerco di imparare da ogni errore e andare avanti,” spiega Skye, mostrando una mentalità orientata alla crescita continua.
L’emozione di lavorare con Djordania du Tillard
Un passaggio cruciale nella carriera di Skye è arrivato con Djordania du Tillard, una cavalla che ha allevato personalmente e che l’ha portata per la prima volta in un CSI a cinque stelle. “Abbiamo partecipato al nostro primo cinque stelle a Rotterdam l’anno scorso,” ricorda con emozione. Djordania non è solo una cavalla di livello, è anche una compagna di viaggio con cui Skye ha costruito un legame speciale. “Competere con un cavallo che conosci fin dalle sue prime esperienze e che cresce con te è qualcosa di unico,” sottolinea.
Oltre a Djordania, Skye ha accolto un’altra cavalla nella sua scuderia, Fly For You, di nove anni, con cui ha instaurato un’intesa particolare in pochissimo tempo. “È un po’ inesperta, ma ha una grinta incredibile. È fantastico vederla crescere mentre ci prepariamo per il prossimo anno,” racconta.
Il ruolo fondamentale di Dave Quigley
La fortuna di Skye è stata incontrare, all’inizio della sua carriera, un mentore come Dave Quigley, che non solo le ha insegnato le basi, ma le ha dato l’opportunità di crescere come amazzone. “Mi occupavo dei cavalli, li pulivo, e lui mi insegnava a domarli. Poi, man mano che crescevano, mi lasciava anche montarli,” ricorda. Quella con Dave è stata un’esperienza che ha segnato profondamente Skye e ancora oggi, nelle competizioni più importanti, sa di poter contare sui suoi consigli e sul suo sostegno. “È rassicurante sapere che c’è qualcuno a cui chiedere aiuto nei momenti di difficoltà,” ammette.
La scelta dei cavalli: mentalità prima di tutto
Per Skye, lavorare con i giovani cavalli è una vera passione, e quando si tratta di scegliere un cavallo, sa esattamente cosa cerca: non basta il talento, ma ci vuole quella scintilla, quel desiderio di collaborare con il cavaliere. “Avere un cavallo con una mentalità aperta, voglia di lavorare e spirito combattivo è essenziale,” spiega Skye. “Anche se non sono i più dotati, allenare un cavallo con una voglia naturale di fare squadra è un piacere.”
La sua scuderia, oggi, è un mix equilibrato di giovani promesse e cavalli esperti, grazie anche al supporto di proprietari che credono in lei. “È un sogno poter andare alle grandi competizioni con un team così affiatato,” afferma Skye.
Obiettivi futuri: un sogno che guarda ai massimi livelli
Guardando al futuro, Skye ha un obiettivo ben chiaro: arrivare a competere in un campionato, magari anche alle Olimpiadi. “Le Olimpiadi sono un sogno, ma anche un campionato sarebbe un traguardo straordinario,” confessa con gli occhi pieni di speranza. Per lei, che ha iniziato più tardi rispetto alla maggior parte dei cavalieri, partecipare a competizioni di quel calibro rappresenterebbe una conquista incredibile.
Se non fosse stato per i cavalli, Skye avrebbe sicuramente intrapreso una carriera sportiva. “Da giovane praticavo il pentathlon moderno, la corsa e anche l’hockey,” ricorda. Ancora oggi, trova nella pratica di altri sport un modo per mantenersi in forma e per rilassare la mente. “Il salto ostacoli può assorbire ogni pensiero. Fare altre attività mantiene la mente fresca, ed è di grande aiuto quando torno a cavallo.”
Con ogni competizione, Skye Higgin dimostra la sua determinazione e il suo profondo legame con i cavalli. La sua storia, da groom a campionessa emergente, è la prova che con impegno e volontà, nulla è impossibile. Guardando al futuro, Skye si lascia andare a un sorriso e afferma: “Spero di continuare a costruire la mia carriera, di mantenere forte il mio team, e di avere al mio fianco cavalli e proprietari che credano nel mio percorso. Questo è il cammino che ho scelto e a cui tengo profondamente.”
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