Novità editoriali: in uscita il libro del Dott. Vittorio Meschia La zoppia del cavallo

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cover meschia book

Sarà a breve disponibile il libro del dott. Vittorio Meschia, il volume nasce con l’intento di introdurre gli appassionati del cavallo, in modo semplice ed esaustivo, in un mondo complesso e variegato come quello delle zoppie.
Una panoramica a 360° che aiuterà a conoscere meglio gli elementi fondamentali della struttura ossea, muscolare e la meccanica del cavallo. Lo scopo è di rendere più comprensibili gli innumerevoli
problemi legati a questa patologia. Questo libro si limita a trattare argomenti utili per conoscere e capire la zoppia, senza alcuna pretesa di sostituire il veterinario esperto, ma con l’intento di fornire i mezzi adeguati per imparare a prevenire o riconoscere le più comuni lesioni e malattie del cavallo in modo da salvaguardare la sua salute.
Il dott. Meschia si è laureato in Medicina Veterinaria all’Università Statale di Milano, come libero professionista si è dedicato al mondo dei cavalli in allevamento, scuderie di trotto e galoppo e centri ippici.
Ha lavorato in ginecologia, traumatologia e chirurgia, abbinando alle moderne terapie un suo ricettario galenico.
La FISE (Federazione Italiana Niches & Special) gli ha conferito lo Sperone d’Oro. Altre benemerenze gli sono state assegnate dall’Unione Nazionale Proprietari Cavalli Purosangue e dal Comitato Regionale Lombardo della FISE.
Il libro è edito dalla Horse srl e il prezzo di copertina sarà di 20 euro Vi presentiamo in anteprima la prefazione del volume Questo scritto non è rivolto ai professionisti e ai tecnici, ma agli amanti del cavallo che forse nel corso della attività agonistica, sono venuti a contatto con il problema della zoppia. E’ il frutto di una personale esperienza, quindi molto soggettiva e opinabile. Il cavallo è la rappresentazione vivente della bellezza in movimento. La sua sopravvivenza e la possibilità di difendersi dai predatori, quando vive allo stato brado, sono legate proprio alla impressionante abilità di sprigionare movimenti rapidissimi e potenti in frazioni di secondo. Per ottenere questa mobilità la selezione naturale ha dotato il cavallo di arti agili e flessibili in grado di sostenere una massa corporea rilevante, che proietta tutto il suo peso su una piccola superficie d’appoggio, costituita dai piedi. Da quando l’uomo ha iniziato a domare il cavallo, questo animale disponibile e generoso è sottoposto ad attività agonistiche spesso molto faticose e molto lontane da ciò che farebbe in natura, cioè pascolare serenamente tutto il giorno con qualche scatto di breve durata al trotto e al galoppo.
Per questo motivo per il cavallo gli arti rappresentano la principale ricchezza, ma costituiscono anche il suo tallone d’Achille.
Le malattie degli arti non traggono origine esclusivamente da alterazioni congenite .
Infatti anche i cavalli dotati di una costituzione perfetta, se sottoposti a lavoro eccessivo o errato, possono sviluppare dei problemi.
La zoppia è evenienza molto variabile che può coinvolgere varie strutture con imperfezioni talvolta evidenti talvolta difficili da interpretare, che compromette la salute del cavallo, il suo rendimento nel lavoro ed il suo valore venale.
Non è da trascurare l’aspetto giuridico: molte cause sono derivate da zoppie non dichiarate o occulte. Infatti nei testi di medicina legale veterinaria esistono interi capitoli riguardanti proprio le evenienze che possono portare alla recessione del contratto di vendita.
Si vuole dunque intraprendere un percorso insieme al lettore per capire cosa sia la zoppia, quali siano le sue manifestazioni, le cause, le concause e come si possano evidenziare. Faremo dei paragoni con l’uomo tanto da rendere più comprensibili certi passaggi e argomentazioni.
– L’uomo ha quattro arti, due superiori, le braccia, e due inferiori, le gambe.
– L’uomo è bipede. Il suo tronco, per mantenere la posizione eretta, è sostenuto dai due arti inferiori.
– Le estremità distali degli arti, mani e piedi, sono dotate di cinque dita(è un pentadattilo).
– Il cavallo è un quadrupede. Per mantenere la posizione orizzontale rispetto al terreno il suo corpo è sostenuto da quattro arti: due anteriori corrispondenti alle nostre braccia, due posteriori alle nostre gambe.
– Il cavallo nella preistoria era pentadattilo. Le estremità degli arti erano dotate di cinque dita. La forza di sopravvivenza ha portato nel tempo ad una trasformazione con una modifica della struttura anatomica degli arti.
Questi nuovi caratteri nell’evoluzione diverranno caratteri ereditari dominanti. Delle cinque dita è rimasto un solo dito per ciascun arto (perissodattilo) mentre le altre quattro dita si sono involute.
Oggi le riconosciamo nei metacarpei e nei metatarsei accessori, denominati in modo semplice ditini, e nelle castagnole, propaggini di tessuto ungueale presenti nella parte interna degli avambracci e dei garretti. I metacarpei e i metatarsei principali e le tre falangi si sono invece considerevolmente sviluppati, tanto da rendere gli arti delle formidabili leve capaci di imprimere movimenti e spostamenti del corpo del cavallo rapidi, veloci e prolungati: basta osservare il galoppo sfrenato di un branco di cavalli allo stato brado, la carica di uno squadrone di cavalleria o la foulèe dei cavalli purosangue.
Dott. Vittorio Meschia

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