Pelo d’artista: i segreti (e le mode) del manto del cavallo.

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foto Asva pelo del cavallo

Dal lucido al dorato, tra scienza, cura e fascino estetico: cosa racconta davvero il pelo di un cavallo.

C’è qualcosa di magnetico nel pelo di un cavallo. Brilla al sole come seta viva, cambia colore con le stagioni, profuma di terra e vento. Accarezzarlo è un gesto antico, quasi rituale. Ma dietro quella superficie lucente si nasconde un mondo sorprendente di biologia, cultura e bellezza.

Il lato scientifico del manto

Come ogni animale, anche il cavallo “indossa” la propria stagione. Il suo pelo cambia due volte l’anno: in primavera si alleggerisce, in autunno si infittisce per proteggere il corpo dal freddo.
Questo processo è regolato soprattutto dalla luce del giorno, più che dalla temperatura: quando le giornate si accorciano, il corpo del cavallo “legge” il segnale e prepara il manto invernale.
Curiosità: alcuni cavalli sembrano addirittura anticipare il meteo. Gli allevatori più esperti giurano che osservando il pelo — più ispido o più lucido del solito — possono intuire un cambio di tempo imminente.

Cura e benessere: la toeletta come linguaggio

Il mantello racconta molto della salute e dell’umore del cavallo. Un pelo spento, opaco o irregolare può indicare stress, alimentazione sbilanciata o parassiti.
Per questo la toelettatura quotidiana non è solo estetica, ma anche una forma di dialogo. Ogni passata di spazzola stimola la circolazione, distribuisce gli oli naturali e rafforza il legame tra cavallo e cavaliere.
Mito da sfatare? Tagliare il pelo non ne accelera la crescita. Serve invece scegliere le spazzole giuste, evitare prodotti troppo aggressivi e, quando serve, lasciare che la natura faccia il suo corso.

Moda e cultura equestre

Nel mondo equestre, il pelo è anche una questione di stile.
Ci sono cavalli celebri per il loro manto: il Friesian, nero come velluto con la criniera fluente; l’Akhal-Teke, originario del Turkmenistan, famoso per i riflessi dorati che sembrano metallo liquido.
Durante concorsi e shooting fotografici, la cura del pelo diventa un’arte: bagni, oli, pettini, spray lucidanti. E non manca l’aspetto simbolico — un manto lucente trasmette forza, disciplina, eleganza.
Da secoli, inoltre, il pelo di cavallo ha trovato impieghi curiosi: nei pennelli degli artisti, nelle corde degli archi dei violini, persino nell’artigianato tradizionale.

Un linguaggio sottile

Osservare il pelo di un cavallo significa imparare a leggerne i messaggi. Un manto sano e brillante è il segno di un equilibrio profondo tra corpo, ambiente e relazione con l’uomo.
Ogni sfumatura racconta qualcosa: la salute, l’età, il temperamento, persino la storia di chi se ne prende cura.

Alla fine, il pelo non è solo un rivestimento. È una pelle che parla, un diario luminoso.

RL HSJ – foto Asva

© Riproduzione riservata.

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