
Il Cushing nel cavallo: la corretta gestione nutrizionale

Il nuovo episodio del podcast Kiss and Cry con la dottoressa Monica Carraro
Nel nuovo episodio del podcast Kiss and Cry firmato horseshowjumping.tv, la dottoressa Monica Carraro, medico veterinario del team Equiplanet esperto in nutrizione equina, affronta un tema tanto diffuso quanto spesso sottovalutato: la malattia di Cushing nel cavallo. Una sindrome che può colpire con maggiore frequenza i soggetti oltre i 15 anni di età – ovvero una fascia che, come sottolinea la dottoressa Carraro, troviamo comunemente nelle scuderie di tutti i giorni.
Il Cushing non è una patologia esclusiva dei cavalli: può manifestarsi anche nel cane e persino nell’uomo, ma nella specie equina assume caratteristiche e sintomi specifici.
Il Cushing, noto anche con la sigla PPID (Pituitary Pars Intermedia Dysfunction), è una disfunzione endocrina che colpisce la ghiandola pituitaria, provocando un’alterata regolazione dell’ormone ACTH e, di conseguenza, una sovrapproduzione di cortisolo, conosciuto come l’ormone dello stress (Leggi “Cortisolo: l’ormone dello stress nel cavallo“). Una condizione che comporta disfunzioni metaboliche importanti e che può manifestarsi con sintomi anche molto evidenti.
I segnali da non ignorare
Dal mantello arruffato e riccio (irsutismo) all’aumento della sete (polidipsia) e della diuresi (poliuria), dalla perdita di massa muscolare alla comparsa di cuscinetti di grasso perioculari, fino alla letargia, alla maggiore predisposizione alle infezioni (soprattutto dentali e respiratorie) e alla temibile laminite ricorrente: sono questi i principali campanelli d’allarme che possono far sospettare un caso di Cushing.
Tuttavia, come precisa la dottoressa, solo un esame del sangue specifico per il dosaggio dell’ACTH può confermare la diagnosi (scopri di più nell’articolo “Morbo di Cushing: l’importanza degli esami del sangue“). Fondamentale quindi il supporto di un veterinario esperto e di un nutrizionista, perché anche l’alimentazione può fare la differenza nella qualità di vita del cavallo affetto.

La dieta come supporto fondamentale
Sebbene la pergolide sia al momento l’unico farmaco con effetto terapeutico sulla malattia, l’alimentazione gioca un ruolo decisivo nel migliorare i sintomi e limitare le complicanze. Non esiste un mangime che possa curare il Cushing, precisa la dottoressa Carraro, ma una corretta alimentazione può essere un valido alleato per contenere il peggioramento della disfunzione metabolica.
Ecco alcuni principi chiave indicati durante l’episodio:
- Omega 3: utili per migliorare la salute della cute e del mantello, ma anche come fonte energetica facilmente gestibile.
- Bilanciamento calorico: va adattato caso per caso, perché il Cushing può portare sia a sovrappeso che a dimagrimento.
- Proteine: la perdita di massa muscolare, soprattutto a livello dorsale, richiede un aumento dell’apporto proteico nella dieta. «Un cavallo da 500 kg ha bisogno di circa 630 grammi di proteina al giorno, pari all’8-10% della dieta», ricorda Carraro.
- Fieno analizzato e bagnato: per ridurre gli zuccheri e i carboidrati non strutturali, è consigliabile immergere il fieno in acqua tiepida per diverse ore “La corretta idratazione del cavallo: l’uso degli elettroliti nella dieta equina“).
- Mangimi a basso contenuto di amidi e zuccheri: da preferire rispetto ai fioccati tradizionali, che risultano troppo ricchi per questi soggetti.
- Razioni suddivise: per evitare picchi glicemici e insulinici, è utile dividere il mangime in almeno quattro pasti al giorno, compatibilmente con la gestione di scuderia.
- Integrazione mirata: sali minerali, vitamine (A, B12, C) ed elettroliti devono essere integrati, poiché i cavalli affetti da Cushing sudano e urinano molto di più, perdendo sostanze fondamentali per il loro equilibrio (leggi “L’importanza delle vitamine nella dieta del cavallo“).

Occhio alle infezioni: l’immunità va protetta
Il cortisolo elevato riduce le difese immunitarie: «Attenzione a infezioni dentali, sinusiti, congiuntiviti e ascessi – avverte Carraro – perché possono diventare ricorrenti». Anche in questo caso, una dieta bilanciata e l’utilizzo di mangimi complementari ad azione immunostimolante possono essere d’aiuto.
Un episodio ricco di spunti pratici, pensato per fornire un quadro chiaro e completo a proprietari, groom e professionisti del settore. Perché la qualità della vita del cavallo anziano – anche con Cushing – passa da una corretta gestione quotidiana, alimentazione compresa.
Per ascoltare l’intervista completa per conoscere tutti i dettagli relativi al Cushing nel cavallo, ascoltare il nuovo episodio di Kiss and Cry su horseshowjumping.tv.
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