Il Saut Hermès torna a Parigi dal 15 al 17 marzo 2024

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La quattordicesima edizione del Saut Hermès si svolgerà per la terza volta dal 15 al 17 marzo nel Grand Palais Éphémère, padiglione espositivo situato nel cuore di Parigi, allestito sugli Champ-de-Mars, ai piedi della Tour Eiffel.

Il Grand Palais Éphémère, una struttura ecosostenibile

Una struttura di 10.000 mq che ospita eventi di moda e sport, oltre che manifestazioni culturali e artistiche. Inoltre, quest’estate sarà sede degli incontri di judo e lotta delle Olimpiadi di Parigi e quelli di judo e rugby in carrozzina dei Giochi Paralimpici.

Il merito del progetto architettonico va all’architetto, urbanista e designer di fama internazionale Jean-Michel Wilmotte: la struttura curvilinea a doppia volta si inserisce perfettamente in un sito di importanza storica come quello del Gran Palais, profondamente legato alle Esposizioni Universali del XIX e XX secolo. Dal punto di vista dei materiali utilizzati per la sua realizzazione, il Grand Palais Éphémère risulta essere un esempio di sobrietà e rispetto ambientale: il legno PEFC utilizzato per la sua costruzione, infatti, proviene da una foresta gestita secondo mondalità sostenibili. Inoltre, la copertura dell’edificio è pensata per isolare la struttura sia dal punto di vista termiche, sia acustico, e ciò riduce il dispendio energetico oltre che ridurre l’inquinamento acustico. La tela trasparente visibile solo dall’esterno è di un particolare polimero di origine minerale completamente riciclabile.

Saut Hermès 2024, una celebrazione del Salto Ostacoli internazionale

Riservata all’elite globale del Salto Ostacoli e alle stelle emergenti under 25, questa competizione celebra anche il mondo dell’equitazione con una serie di esperienze uniche. All’interno del Grand Palais Éphémère, i visitatori possono passeggiare tra gli stand, vedere i concorrenti durante il campo prova e assistere a uno spettacolo equestre senza pari in una location davvero mozzafiato.

All’esterno, le scuderie confinano con una zona riservata ai cavalieri e ai loro cavalli. Dall’altra parte della struttura centrale c’è l’arena e un padiglione dedicato ad altri eventi, aperto a tutti i passanti.

Quest’anno, il Saut Hermès torna nel cuore della capitale francese per deliziare ancora una volta cavalieri e non cavalieri di tutte le età.

Dal 15 al 17 marzo, il Grand Palais Éphémère a Parigi sarà il palcoscenico di tre giornate di spettacoli straordinari, riempiendo l’aria con l’emozione palpabile e la maestria dei cavalieri partecipanti.

Clicca qui per il programma completo del Saut Hermès 2024

Le parole dei course designer del Saut Hermès

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Photo credit: Benjamin Malapris @Hermès 2023
Theatre actors

Santiago Varela Ullastres e Grégory Bodo hanno lavorato insieme al Saut Hermès dal 2018, uno come course designer, l’altro come suo assistente, scambiandosi regolarmente i ruoli da una competizione all’altra durante il passare delle stagioni. Parliamo dunque dei valori che stanno alla base del lavoro di una professione in cui il benessere dei cavalli deve essere sempre e comunque al primo posto. Progettare tali categorie è molto più che un semplice predisporre gli ostacoli prima di un evento, il course designer garantisce il giusto svolgimento di una competizione, sia per i partecipanti che per gli spettatori.

Il francese Grégory Bodo ha dichiarato che preferisca il termine inglese “course designer” rispetto al francese “chef de piste” (letteralmente “direttore dell’arena”), poiché descrive meglio il suo lavoro: come un regista che supervisiona il set, il terreno e l’ambiente della competizione, per dirigere una troupe di attori, i binomi in gara, per riuscire a dare il meglio di sè in una performance eccezionale.

Il cavallo prima di tutto

Prestare attenzione al benessere dei cavalli è una priorità per il course designer che deve “preparare un percorso talvolta disseminato di insidie” in un’arena dove il grande sport e il benessere dell’animale sono la massima priorità. Con trentanove anni di esperienza, Santiago Varela Ullastres ha dichiarato che una competizione a cinque stelle come il Saut Hermès e la dimensione limitata dell’arena, richiedono una concentrazione al “150%” da parte del designer nel progettare meticolosamente le combinazioni di ostacoli e le curve che possano comunque mettere a proprio agio cavalli e cavalieri, nonostante la spettacolarità dell’evento.

La difficoltà di ogni evento è per il cavaliere solo da navigare, mantenendo il ritmo, l’equilibrio e le traiettorie necessarie per superare gli ostacoli con giudizio. I cavalli che partecipano alle categorie, trovano sempre una soluzione naturale per uscire dai percorsi disegnati dai due course designers. Dopo aver osservato Hickstead, Clooney 51, King Edward e i più grandi campioni delle loro generazioni, Bodo e Varela Ullastres cercano soprattutto di permettere ai cavalli di “esprimersi con facilità” sotto i riflettori delle arene più importanti del mondo.

Dal 2017, i due amici e colleghi adottano lo stesso approccio alla direzione dello sport equestre. Insieme, immaginano i “difetti naturali” e le “piccole incertezze” dei cavalieri, gli atti principali della competizione e i cambi di scena. Bodo, che va a cavallo fin dall’infanzia, si è interessato al design del percorso all’età di quindici anni, scopri di più nella nostra intervista, clicca qui.

Anche Varela Ullastres si è dedicato interamente al design dei percorsi di salto ostacoli dall’età di ventun’anni, come aveva spiegato al team di HSJ in un’intervista fatta in occasione delle finali di FEI Jumping Nations Cup a Barcellona 2023, clicca qui.

Oggi, entrambi supervisionano la formazione e supportano gli apprendisti course designer ai livello più alti di questo sport nei rispettivi paesi: Bodo in Francia e Varela Ullastres in Spagna. In questo modo, riescono continuano a far rispettare la tradizione della “libertà di progettare” percorsi sempre più eleganti e spettacolari.

Crediti fotografici: Benjamin Malapris @Hermès 2023 | Fonti www.sauthermes.com; parigi.it

Intervista di HSJ al course designer Gregory Bodo

Intervista di HSJ al course designer Santiago Varela

© Riproduzione riservata.

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